La Campania al centro della questione ambientale

Sabato 17 aprile il convegno nazionale “Custodire le nostre Terre”. L’iniziativa avrà Acerra come luogo simbolo della Terra dei fuochi. Coinvolta l’intera regione Campania tra le 78 diocesi con siti di interesse nazionale per la bonifica ambientale.

La Campania al centro della questione ambientale. Sabato 17 aprile il convegno nazionale “Custodire le nostre Terre”.
L’iniziativa è promossa dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, dagli Uffici Nazionali per la pastorale della salute e per i problemi sociali e il lavoro, e dalla Caritas italiana.

L’appuntamento sarà rilanciato online dalle ore 9.00 alle ore 13.00 sui canali Facebook e Youtube della Conferenza episcopale italiana ed avrà Acerra come città e diocesi di riferimento. Si sarebbe, infatti, dovuto tenere in presenza lo scorso anno nella diocesi dell’hinterland napoletano, luogo simbolo della Terra dei fuochi. Tuttavia, ha precisato mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana, la «Terra dei fuochi non è un luogo circoscritto, ma è un fenomeno esteso a tutto il Paese».

A dirlo sono anche i dati. Il ministero dell’Ambiente ha, infatti, censito 42 siti di interesse nazionale soggetti a bonifica ambientale. Realtà che coinvolgono 78 diocesi su 227 Chiese particolari presenti in Italia. È probabile, è stato detto durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento di sabato, che nasca un coordinamento di queste realtà diocesane per fare fronte comune sulle questioni in materia ambientale.

Ambiente, salute e lavoro

Ma la questione ambientale non è staccata da quella sanitaria e da quella occupazionale, è tutto interconnesso. Ad affermarlo è stato mons. Carlo Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute: «La salute non riguarda solo la pastorale sanitaria o gli ospedali, ma è legata all’ambiente e al lavoro». Aspetto colto anche da mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace: «La questione ambientale non può essere separata da quella sociale».

L’evento vuole essere «un’occasione di riflessione, non solo per gli addetti ai lavori, per accrescere la sensibilità sulle tematiche al centro della Laudato si’, con uno sguardo non settoriale», ha aggiunto mons. Redaelli. «Condividiamo, con la Terra dei fuochi, la situazione drammatica che mette a repentaglio la vita e la dignità delle persone, in nome dell’ottimizzazione dei profitti e ignorando la difesa della vita e dell’ambiente», ha affermato mons. Santoro, per il quale «la questione ambientale è ancora troppo sottovalutata» mentre «ai problemi gravi» dell’inquinamento occorre «dare risposte celeri perché soffriamo per l’attacco alle persone e alla Casa comune».

Questione urgente

«Si sottovaluta l’urgenza della questione ambientale, cresce la sensibilità ma non ci siamo ancora», ha rilanciato mons. Di Donna. L’auspicio del Vescovo è che «possibilmente, a partire da Acerra, si possa promuovere un coordinamento delle 78 diocesi» e la «Chiesa italiana metta questo tema tra le priorità assolute dell’impegno pastorale».

Mons. Di Donna ha detto di voler dedicare il convegno di sabato a «madri e padri dei ragazzi morti di cancro», poi ha parlato dei rapporti con le istituzioni locali: «Come vescovi della Campania abbiamo cercato una interlocuzione con la Regione. È un dialogo non facile perché siamo su posizioni certe volte distanti, ma per entrambi la priorità sono i cittadini e la collettività. Non possiamo fare a meno del dialogo che cerchiamo fortemente».

Parlando dell’interramento dei rifiuti, il Vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana ha lanciato accuse precise: «Chi ha inquinato sono soprattutto gli industriali del Nord con la complicità dei politici e dei camorristi locali. Qualche camorrista si è pentito per questo, aspettiamo ancora il pentimento di qualche industriale del Nord e di qualche politico».

Durante la conferenza è stato toccato anche il tema dell’inquinamento del bacino idrografico del fiume Sarno, che mons. Di Donna ha detto di voler presentare alla Regione insieme alle altre criticità ambientali campane quando i vescovi saranno ricevuti dal presidente Vincenzo De Luca.

Il programma

Il convegno si aprirà con i saluti del Card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, di Raffaele Lettieri, sindaco di Acerra, di mons. Di Donna, di mons. Redaelli e di mons. Santoro.

Dopo alcune video testimonianze, padre Francesco Occhetta, docente della Pontificia Università Gregoriana, offrirà un “Bilancio teologico-pastorale della Ricezione della Laudato si’” a sei anni dalla sua pubblicazione, Ernesto Burgio, medico pediatra, membro di European Cancer and Environment Research Institute (Bruxelles) e di Science of Consciousness Group (Università di Padova) si soffermerà su “Ambiente e salute: dalla genetica all’epigenetica” e Francesca Di Maolo, presidente Istituto Serafico di Assisi, si concentrerà su “Lavoro, tra ambiente e salute”. Al termine dell’evento sarà resa pubblica una dichiarazione congiunta conclusiva.

Il convegno si inserisce anche nel percorso verso la Settimana sociale che si terrà il prossimo settembre a Taranto, aspetto rilanciato da mons. Santoro come prossimo step della campagna di denuncia, sensibilizzazione e mobilitazione della Chiesa italiana sui temi della salute, dell’ambiente e del lavoro.

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