Ciclismo “amore infinito”

Il passaggio del Giro d’Italia e del Giro mediterraneo in rosa ha rilanciato la passione per le due ruote. Numerose le realtà che favoriscono questo sport sia dal punto di vista agonistico che amatoriale. Le esperienze di Flessofab, Angri Cycling Team e Zero a Zero Cycling
Rocco Caudino e alcuni atleti in occasione della manifestazione “Una vita per lo sport”

Cala il sipario sulla edizione 106 del Giro d’Italia che quest’anno ha toccato nuovamente l’Agro nocerino-sarnese.

Non accadeva da nove anni, da quel 15 maggio 2014 in cui la Corsa Rosa, nella sua sesta tappa, partita da Sassano e conclusasi a Montecassino, attraversò i comuni di Nocera Superiore, Nocera Inferiore e Sarno. Quest’anno i comuni dell’Agro interessati dal passaggio del Giro sono stati Scafati, Angri, Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara, attraversati dalla carovana l’11 maggio, nella sesta tappa, iniziata e terminata a Napoli.

Una festa dello sport che ha regalato ai quasi 180 corridori e ai milioni di appassionati incollati alla TV in Italia e non solo paesaggi mozzafiato, tra Vesuvio, Pompei, valico di Chiunzi, costiera amalfitana, costiera sorrentina, litorale del golfo di Napoli, fino al capoluogo partenopeo. E l’Agro ha giocato il suo ruolo di territorio di transito.

Ma questa è stata un’edizione da record per la nostra regione, attraversata per quattro giorni dal Giro. Oltre alla Napoli-Napoli dell’11 maggio, ci sono stati l’arrivo al Lago Laceno il 9 maggio, la Atripalda-Salerno il 10 maggio e la partenza da Capua il 12 maggio. Un privilegio che offre l’occasione per fare il punto sulla passione per le due ruote nel nostro territorio. Sono numerose, infatti, le realtà ciclistiche attive nell’Agro.

Flessofab

A cominciare dalla scuola di ciclismo Flessofab di Nocera Superiore, nata nel 1953 come polisportiva e, in seguito, prima scuola di ciclismo ad aver aperto i battenti nella nostra regione.

Rocco Caudino è il direttore sportrivo della Flessofab, vede segnali di ripresa del ciclismo: «I numeri del ciclismo amatoriale sono triplicati o forse addirittura quadruplicati rispetto a qualche anno fa. La Campania è una delle regioni italiane con il maggior numero di scuole di ciclismo. Alla Flessofab contiamo circa 35 iscritti dai 6 ai 18 anni oltre ai cosiddetti cicloturisti che giornalmente o settimanalmente si dedicano alle due ruote con pedalate verso mete più o meno distanti». Non mancano però le criticità: «Di sport si parla tanto, ma per lo sport si fa poco, soprattutto nelle scuole. Poi oggi purtroppo mancano le gare. Non riusciamo a proporle più con la frequenza di una volta. Ci sono troppi vincoli burocratici e legati alla sicurezza».

Nonostante ciò, domenica 30 aprile la Flessofab ha proposto a Nocera Superiore la gara “Una vita per lo sport” intitolata alla memoria del prof. Gennaro Lodato, fondatore della polisportiva. È stata una vera festa delle due ruote, con oltre 120 partecipanti.

E, a proposito del ritorno del Giro nell’Agro, Caudino commenta: «Siamo entusiasti. C’è un fermento sportivo molto forte in questo momento nella nostra regione. I ragazzi hanno bisogno anche di questi eventi che restano fissati nella mente».

Ma il Giro d’Italia non è stato l’unico appuntamento degno di nota per gli amanti delle due ruote nell’Agro.

Il 21 aprile, infatti, i comuni di Scafati, Sarno e Nocera Inferiore hanno accolto il passaggio della prima tappa del Giro mediterraneo in rosa, evoluzione del Giro Rosa della Campania, competizione giunta all’ottava edizione e partecipata da moltissime atlete di diversi team di rilievo. Secondo Caudino anche sul versante della partecipazione femminile ci sono dati incoraggianti: «Oggi, su circa 35 iscritti alla Flessofab, oltre dieci sono ragazze. Questo vuol dire che qualcosa sta cambiando. Sono le ragazze stesse che scelgono il ciclismo».

Angri Cycling Team

Ad Angri è attiva invece l’ASD Angri Cycling Team, costituita ufficialmente un anno fa. Grazie all’ingegno e alla caparbietà di Francesco Gallo e dei suoi soci, a cominciare dal presidente Klaudio Habibi e dal vicepresidente Francesco Palmieri, l’ASD Angri Cycling Team ha dato vita ad un “bike park”, inaugurato lo scorso 26 marzo dopo aver recuperato alla collettività uno spazio abbandonato situato alle spalle della centralissima piazza Crocifisso.

Giovani ciclisti si allenano al bike park di Angri

«Ci stavo pensando da molti anni – ha raccontato Gallo –. Era mio desiderio offrire alla città un’area protetta in cui i bambini potessero pedalare liberamente e in sicurezza, lontano dal traffico. Dopo una lunga ricerca siamo riusciti a trovare un’area idonea. L’abbiamo pulita da soli, a mani nude. Ci sono molte richieste. Accogliamo bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni. In futuro vorremmo promuovere anche corsi di educazione stradale e di manutenzione della bici».

Gallo spera che il passaggio del Giro per Angri invogli i giovani ad avvicinarsi alle due ruote, anche soltanto a livello ludico o per spostarsi in città. Tuttavia, ha ben presenti i problemi che impediscono lo sviluppo di questo sport: «Le nostre strade, per il loro stato e il loro traffico, sono poco consone alla pratica della bici. Si tratta di un grande limite per la nostra attività».

Zero a Zero Cycling

La Zero a Zero Cycling, invece, raggruppa a Nocera Inferiore oltre trenta iscritti dai 25 ai 60 anni provenienti da diversi comuni dell’Agro. Candido Comiato, presidente di questa realtà sportiva dilettantistica, racconta: «Oggi lo stato di salute del ciclismo nel nostro territorio è migliorato di molto rispetto a qualche anno fa. La passione aumenta sempre più. E aumenta anche il numero delle associazioni ciclistiche attive».

Uscita di squadra della Zero a Zero Cycling

Comiato ha ben presente che c’è ancora molto da fare: «È innegabile che dalle nostre parti manca la cultura delle due ruote. Gli automobilisti quando vedono dei ciclisti sembrano impazzire, ma la strada è di tutti. Sulle strade del Nord ci sono dei segnali appositi: strada attraversata dai ciclisti, rallentare, mantenere la distanza. Al Sud i ciclisti rischiano la vita ogni giorno». E, senza dubbio, c’è bisogno di un maggior numero di aree attrezzate.

Secondo Candido, il passaggio del Giro d’Italia e del Giro mediterraneo in rosa nell’Agro «possono far risvegliare il valore del ciclismo in regione. Sono eventi internazionali che conferiscono un valore e un fascino alla zona attraversata, oltre ad introiti non di poco conto».

Della Zero a Zero Cycling fa parte anche Salvatore Faiella che, mediante il suo lavoro (opera presso uno studio grafico), ci dà la misura della crescita dei numeri di questo sport: «Tra le varie cose, disegno divise per squadre ciclistiche. Alcuni anni fa disegnavo una o due divise all’anno; oggi 20-25 ogni anno».

«Per molto tempo – prosegue Faiella – siamo stati delle mosche bianche. Ma poi la passione per il ciclismo è esplosa. Il ciclismo è pura passione. Anche perché si tratta di uno sport sacrificante. Quando si è in bicicletta non ci si può fermare e iniziare a camminare, come invece può accadere durante una partita di calcio. Se non si pedala, si cade dalla biciletta. Si è sempre al limite». E mette in luce anche un altro fattore di allontanamento dal ciclismo, fin qui ancora non emerso: «Non possiamo nascondere che il ciclismo è uno sport oneroso. I costi sono piuttosto alti e di recente sono ulteriormente lievitati. Le famiglie devono investire parecchio sulle due ruote. A differenza invece del calcio, che può essere praticato con molto meno».

Insomma, il mondo del ciclismo nell’Agro è più vivo che mai. Le criticità non mancano, come la voglia di pedalare del resto. Da alcuni anni lo slogan del Giro d’Italia è “Amore infinito”. Nel nostro territorio si può estendere all’intero mondo delle due ruote.

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