Ad Angri l’omaggio a Alessandro Manzoni

A 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, l’Associazione Culturale e Musicale “Euterpe” di Angri rende omaggio al grande scrittore e poeta con un convegno sulla figura umana e letteraria.

“La missione morale e civile del letterato è la ragione dell’opera manzoniana. La visione etica maturata alla luce della fede religiosa ispirò a Manzoni idee di profonda modernità anche in una concezione laica dell’uomo e della storia”. È la riflessione scaturita dal convegno su Alessandro Manzoni tenutosi presso la Casa del Cittadino di Angri, organizzato dall’Associazione “Euterpe”, presieduta da Raffaele Smaldone, con la direzione artistica di Maria Pia Cellerino e la moderazione del vice presidente, Antonio Smaldone.

Don Luigi La Mura, parroco della chiesa di S. Maria di Costantinopoli, analizzando il rapporto tra Illuminismo e Romanticismo, si è soffermato a lungo sulle figure di don Abbondio e fra Cristoforo che, pur in un’antitesi profonda, rappresentano la sensibilità romantica di Manzoni che non rinuncia alla fiducia nella possibilità religiosa e umana al contempo, della redenzione e della conversione al bene.

Nei Promessi Sposi si affronta anche il tema dei diritti. E la figura dell’Azzeccagarbugli, avvocato soverchiatore al quale si rivolge Renzo per avere giustizia, è significativa di come nel Seicento durante dominio spagnolo in Italia questi fossero prerogativa dei potenti.

“Il Manzoni, attraverso un siffatto personaggio, ha purtroppo delineato un ritratto negativo del ruolo dell’avvocato” ha fatto notare Raffaele Smaldone riportando le conclusioni di un convegno in ambito giuridico.

Manzoni è innovazione e modernità, caratteri che emergono dall’intreccio costruttivo con le più avanzate proposte del romanticismo: le dinamiche comunicative, il senso della storia collettiva e dell’introspezione individuale.

“Manzoni segnalò all’amico Claude Fauriel la difficoltà di avere  una lingua che fosse funzionale a scrivere ciò che l’autore aveva in mente e, tuttavia, egli  desiderava un pubblico più ampio di lettori”, ha sottolineato la professoressa e poetessa Giovanna Scutiero.  Manzoni fu un grande innovatore quando intuì la necessità di una lingua viva, quella parlata a Firenze, che si sostituiva, così, ai modelli letterari della tradizione e ha reso Lecco un simbolo di cultura e letteratura.

“Non abbiamo ritratti fisici dei personaggi – ha precisato la prof.ssa Rosa Spagna, già Dirigente scolastica – perché egli li ritrae attraverso i loro luoghi: il convento di Pescarenico, il palazzo di don Rodrigo, la casa di Lucia, unitamente alle sponde del lago celebri per l’Addio ai monti”.

Il concepimento dell’idea di romanzo storico è stato un punto di arrivo di un percorso anche tormentato dello scrittore che lo ha visto confrontarsi con noti intellettuali del panorama culturale europeo del primo Ottocento. “Manzoni subì apprezzamenti ma anche critiche negative, per esempio, da Chauvet e Goethe che gli dispiacquero non poco” ha rilevato la prof.ssa Rosanna Di Giaimo, docente del Liceo “De Filippis-Galdi” di Cava de’Tirreni. “Tuttavia, le stesse – ha aggiunto – rappresentarono uno stimolo ad approfondire il tema del rapporto tra storia e invenzione, che lo portò alla nota affermazione contenuta nella Lettera al marchese Cesare d’Azeglio sul Romanticismo (22 settembre 1823), che la poesia, e la letteratura in genere, debba proporsi l’utile per iscopo, il vero per soggetto, e l’interessante per mezzo”.    

Il convegno è stato accompagnato dall’ascolto della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, opera dedicata a Manzoni perché, come ha spiegato Antonio Smaldone, pianista e docente, il compositore fu particolarmente colpito dalla morte dello scrittore con il quale condivideva i valori risorgimentali di giustizia e libertà. Il Requiem fu, infatti, eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Manzoni, il 22 maggio 1874, nella chiesa di San Marco a Milano.

Le attività dell’Associazione Euterpe continuano con un altro interessante appuntamento il 2 dicembre, al teatro di S. Maria di Costantinopoli, dove protagonista sarà Italo Calvino, grande esempio della letteratura italiana contemporanea.

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