Sui social network, spesso trasformati in un campo di battaglia che nemmeno Waterloo, si ritrova non di rado una doppia contestazione fatta alla Chiesa, impegnata attivamente nella campagna vaccinale in piena comunione con papa Francesco e i suoi numerosi appelli.
La prima obiezione è che Gesù non scappava dinanzi ai lebbrosi (né tanto meno lo faceva san Francesco). La seconda è che ci si è dimenticati della preghiera, che ai tempi della peste – o meglio delle pesti, prendiamo l’epidemia del 1630 narrata da Alessandro Manzoni – appariva arma fondamentale contro il morbo e i suoi sfaceli.
La Chiesa, secondo l’accusa di chi in realtà nasconde la propria contrarietà al vaccino dietro polemiche raffazzonate, sarebbe finita nello scientismo più materiale, che per sua definizione è assai lontano dallo spirito. La prima obiezione si fonda sull’ignoranza (non conoscenza). È evidente che i critici non sappiano quanti siano stati, nel mondo, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, i catechisti morti o ammalatisi, in modo spesso grave, di Covid-19.
Non possiamo dimenticare, tra gli altri, padre Bruno Montanaro, religioso stimmatino, parroco per tredici anni della parrocchia di Sant’Antonio, a Poggiomarino, comunità che ha servito fino alla fine come vicario. È scomparso il 22 novembre del 2020 ed è, con gli altri confratelli che non ci sono più, simbolo di una Chiesa che continua, spesso nel silenzio, ad amare il suo popolo malgrado tutti i rischi connessi a una pandemia.
Sul secondo aspetto invece, sull’accusa di una Chiesa che s’affida più alla scienza che a Dio, è bene ricordare la Gaudium et spes, una delle costituzioni del Concilio Vaticano II.
Al paragrafo 36, intitolato “La legittima autonomia delle realtà terrene”, leggiamo: «La ricerca metodica di ogni disciplina, se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio. Anzi, chi si sforza con umiltà e con perseveranza di scandagliare i segreti della realtà, anche senza prenderne coscienza, viene come condotto dalla mano di Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutte le cose, fa che siano quello che sono».
Il vaccino, che ha scandalizzato alcuni, anche qualche credente, non può essere considerato piuttosto, in una prospettiva di fede, un segno della benedizione di Dio? Non è forse Dio ad essere venuto in soccorso degli uomini illuminando le menti degli scienziati?
E i credenti, che continuano a difendere la vita “dal concepimento fino al suo naturale epilogo”, non dovrebbero essere i primi a mettersi in fila per la puntura?
«Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore – ha detto il Santo Padre Francesco in un videomessaggio del 18 agosto 2021 – e contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore. Amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli».
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