Carbon Negative, il futuro sta arrivando

La sfida di un gruppo di giovani di Nocera Inferiore per combattere le conseguenze e contrastare il cambiamento climatico.
Alcuni attivisti di Carbon Negative

Carbon Negative, il futuro sta arrivando. La sfida di un gruppo di giovani di Nocera Inferiore per combattere le conseguenze del cambiamento climatico.

Lo noti subito il fiocchetto rosso e capisci che un piccolo nuovo tesoro è stato piantato in città. Sono i ragazzi di Carbon Negative, che abbelliscono gli angoli, nascosti e non, di Nocera Inferiore, la città in cui vivono.

Sono 23 gli attivisti del giovane gruppo, ragazzi dai 17 ai 26 anni, che da oltre un anno hanno deciso di portare avanti questo progetto, un po’ per gioco e un po’ per scommessa. Ancora non sono formalizzati in associazione, appena la stretta dell’emergenza sanitaria si allenterà, concluderanno le ultime pratiche burocratiche per essere riconosciuti ufficialmente.

La sfida per il cambiamento

Tutto è nato nel maggio del 2019. Il movimento di Fridays for future fondato da Greta Thunberg prende piede in tutto il mondo e la problematica ambientalista si fa spazio anche tra i più scettici. Sono i giorni delle manifestazioni, delle dichiarazioni, della conversione ecologica come ultima spiaggia.

Antonio Maria Schiavo deve partire per un viaggio, in Slovenia, starà fuori qualche settimana, ma prima decide di fare un piccolo dono alla sua città: pianta un piccolo albero in un’aiuola pubblica. Un gesto il suo, quasi istintivo, che però genera nella sua combriccola di amici, che ha a cuore il cambiamento climatico, una seria riflessione.

Nasce così, nel novembre 2019, Carbon Negative, una vera e propria comunità che si pone come obiettivo quello di assorbire l’anidride carbonica attraverso la piantumazione di alberi.

«Noi, come essere umani – spiega Francesco Nota, uno degli attivisti del gruppo –, insieme a tutti gli impianti da noi stessi creati, emettiamo un gas, che è l’anidride carbonica, il cui aumento induce un impatto davvero preoccupante sul clima».

Negli ultimi anni, infatti, contestualmente all’aumento di CO2 nell’atmosfera, si è registrato l’alzamento della temperatura media terrestre e il consequenziale aumento di uragani, tempeste, alluvioni, anche i mari si stanno scaldando, come sta capitando al Mediterraneo, mettendo a rischio l’esistenza di centinaia di specie di esseri viventi ed ecosistemi.

«Il problema – continua Francesco – è complesso e come singoli individui non possiamo risolverlo, non possiamo agire da soli. Noi di Carbon Negative vogliamo dare il nostro piccolo contributo e abbiamo deciso di farlo attraverso gli alberi. Non solo assorbono la CO2, ma forniscono anche una serie di servizi, sia alle persone che agli altri esseri viventi. Rendono più belle le città, puliscono l’aria, prevengono le alluvioni, raffreddano le città, sono l’habitat di tanti altri esseri viventi e favoriscono la biodiversità».

Passione e responsabilità

Alcuni attivisti di Carbon Negative, all’inaugurazione della “panchina rossa” nel quartiere Piedimonte, Nocera Inferiore

Grande attenzione è riservata anche alla scelta della giusta tipologia di albero. «La regola fondamentale – precisa Antonio Maria Schiavo – è quella di utilizzare solo specie locali. Poi, tra quelle, decidiamo in base alla resistenza della pianta, all’esposizione al sole, al tipo di suolo e, in base allo spazio a disposizione, la grandezza degli alberi da piantare».Nella scelta, dietro la passione, c’è anche il consiglio sapiente di professionisti “amici” del gruppo, come ad esempio quelli dell’agronomo Luigi Aquino.

«Il bello è che questo progetto si sta allargando sempre di più – sostiene Maria Chiara De Matteo, attivista Carbon Negative –. Dal punto di vista sociale è importante coinvolgere le persone. Sono tantissimi i giovani che esprimono la loro solidarietà, ci aiutano, così come le realtà e le associazioni cittadine, che ci coinvolgono anche solo per conoscere le nostre motivazioni».

È chiaro per i ragazzi di Carbon Negative che l’ambientalismo non è solo una moda, ma un’attività che racchiude e sviluppa tanti rami sociali. «Se miglioriamo l’ambiente – sottolinea Francesco – non migliorano solo le foreste o i mari, ma anche la qualità della vita degli esseri umani».

Un passaggio, questo, che sfugge a molti e che vedono in quel fiocchetto rosso una provocazione. Su circa duecento piantumazioni effettuate, quasi il 50% sono state vandalizzate, estirpate o rubate. Eppure non demordono. Le piantumazioni sono anche fonte di autofinanziamento.

«Se si vuole tutelare l’ambiente – ricorda Antonio – bisogna coinvolgerle le persone, perché non esiste un ambiente civilizzato senza persone. La sfida è far capire a chi lo abita che bisogna rispettarlo. Il nostro è anche un lavoro di sensibilizzazione. Con le scuole, appena possibile, vorremmo iniziare un percorso educativo, per far capire loro, fin da piccoli, l’importanza della tutela ambientale».

I ragazzi di Carbon Negative durante la piantumazione di un albero, insieme a Nicoletta Fasanino, assessore alle politiche ambientali del comune di Nocera Inferiore,

Una corsa contro il tempo

«Il cambiamento climatico è il problema dei problemi – sostiene Francesco – anche più del Covid-19. Le conseguenze non sono immediatamente visibili, ma le sconteremo tutte se non ci sarà un cambio di rotta»

«Noi sentiamo l’urgenza di fare qualcosa – conclude Antonio –, ovunque troviamo uno spazio dove è possibile interrare un albero, noi lo facciamo. Il fine è piantare quanti più alberi possibili, è dobbiamo fare presto, il tempo scorre e non si può tornare indietro».

Per essere sempre aggiornati sulle attività dei ragazzi, è possibile seguire la pagina Fb Carbon Negative oppure scrivere a info.carbonnegative@gmail.com.

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