San Matteo 2023. Il Vescovo presiede il triduo in onore del Santo Patrono di Salerno

“San Matteo, il padrone di casa” è il titolo dell’editoriale di mons. Giuseppe Giudice pubblicato ieri dal quotidiano La Città per la festa 2023
L’alzata del panno di san Matteo nel cortile del Duomo – foto Unità pastorale centro Salerno

“San Matteo, il padrone di casa” è il titolo dell’editoriale di mons. Giuseppe Giudice pubblicato ieri dal quotidiano La Città per la festa di san Matteo 2023.

Il Vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno presiederà l’inizio del triduo di preghiera in onore del Santo Patrono dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.

La Santa Messa è in programma questa sera nel Duomo di Salerno alle ore 19.00.

San Matteo, il padrone di casa

Forse scrivendo «per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche (Mt 13,52)», San Matteo ha voluto apporre in modo furtivo la firma al suo Vangelo!

Lasciamo, certamente, la porta aperta agli addetti ai lavori, ma è interessante leggere la vicenda dell’Apostolo Matteo attraverso questo versetto.

Lo scriba, studioso e conoscitore della Scrittura, si fa discepolo del Regno.

C’è un cambiamento, un incontro, una conversione nella vita di questo gabelliere, Levi, che non nasconde e dimentica il passato, ma lo porta a compimento.

Che cosa è avvenuto? Chi ha incontrato? «Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9).

Matteo, l’esattore delle imposte, il mal visto, è visto da Gesù ed è affascinato dal suo sguardo.

Con passione, subito, lo segue e ne coglie l’aspetto nuovo e sorprendente che da scriba lo fa diventare discepolo, testimone del nuovo canto della misericordia.

Il Vangelo di Matteo è tutto costruito sul parallelismo tra Mosè e Gesù; tra antica legge e nuova legge; tra monte e mondo nuovo; tra popolo peregrinante e nuovo popolo di Dio.

Nulla è smarrito o lasciato in disuso, ma tutto in Lui è trasfigurato, compiuto, e lo scriba, ormai discepolo e padrone di casa, sa estrarre dal suo tesoro «cose nuove» e «cose antiche».

La processione 2022 – foto Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

In questo gioco, tra nuovo ed antico, scartando le cose vecchie e superate, Matteo si gioca e si ri-gioca la sua vita e invita i lettori, attraverso i tanti incontri del Maestro e le stupende parabole, a cogliere la novità della grazia, la freschezza della buona notizia.

Rileggere con la vita il Vangelo di Matteo

La festa di San Matteo e la forte devozione nella città di Salerno ci aiutino a rileggere, con il cuore e con la vita, il Vangelo di Matteo; a saper sedere con i peccatori non per giudicarli ma per ricordare che il medico viene per gli ammalati; a ricomprendere il valore delle relazioni e della comunità che è la Chiesa, fondata sugli apostoli; a soffermarsi con stupore sull’affresco del Giudizio finale nel capitolo XXV dell’Evangelista per comprendere che la carità è il cuore del Vangelo, ed è la nuova legge del popolo nuovo che sa accogliere i piccoli.

Mentre siamo certi che San Matteo difende Salerno, noi difendiamo la vera memoria di San Matteo, ripulendo la sua icona dalle tante incrostazioni, con una vita bella e semplice, evangelica, capace di rendere belle le nostre città, spazi sempre aperti ad ogni frammento umano che attende redenzione.

Rileggiamo i ventotto capitoli del Vangelo di Matteo e scriviamo sul cuore come una promessa e una speranza l’ultimo versetto: «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).

Ci farà bene e sarà festa per noi e per tutti coloro che ci incontrano.

+ Giuseppe Giudice, Vescovo

Il manifesto con il programma dei festeggiamenti

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