La Curia vescovile ritorna al suo antico splendore. Domani mattina il vescovo mons. Giuseppe Giudice benedirà i nuovi spazi. Riqualificato il piano degli uffici e quello superiore, ripreso il cortile di quello che era il seminario vescovile. L’opera di restyling ha interessato anche l’aula magna e l’aula delle riunioni, che si mostreranno nella loro nuova veste.
Nell’invito alla diocesi, in particolare al clero, ai religiosi e alle religiose, a quanti collaborano con gli uffici di Curia, il Vescovo ha indicato questo momento come un segno della ripresa. Senza mancare di sottolineare la crisi sanitaria ancora in corso. Ha, infatti, richiamato un’affermazione del vescovo di Mantova, mons. Marco Busca: «La pandemia ha avuto un effetto simile a quello della bassa marea sulla vita della Chiesa, cioè ha permesso che molte cose venissero alla luce; come nei fondi marini in cui ci sono detriti che con la bassa marea vengono a galla, così è stato anche, ed è tutt’ora, per l’esperienza di Chiesa».
Un concetto espresso anche da mons. Giudice, che in più occasioni si è riferito alla pandemia come un evidenziatore delle cose che andavano e che non andavano nella vita della Chiesa, del mondo, di ogni uomo.
Verso una ordinarietà spirituale e pastorale
«Dopo la lunga pausa estiva e le restrizioni dovute al periodo pandemico, non del tutto superato – si legge nella lettera/invito del Vescovo –, ci apprestiamo a ripartire, cercando di dare una certa ordinarietà alla nostra vita spirituale e pastorale. Dopo il periodo in cui la Curia è diventata un cantiere, quasi immagine della Chiesa in fieri, eccoci pronti a riprendere la nostra vita ordinaria e ordinata».
Appuntamento, dunque, a domani, a partire dalle ore 10.00. Dopo un momento di accoglienza e preghiera, il Vescovo illustrerà i lavori con l’ausilio di coloro che hanno seguito lo svolgimento delle attività di cantiere. Prima della recita dell’Angelus, mons. Giudice benedirà i nuovi locali. L’accesso è riservato e contingentato.
«Vi invito a vivere questo momento con grande disponibilità e gioia, come un avvenimento di famiglia, e l’occasione per vivere quella sinodalità alla quale sempre ci richiama il Santo Padre Francesco», ha concluso il Pastore della Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno.