Giro d’Italia: la bici made in Poggiomarino. La storia di “Cicli Salvati”

«Nel 1927 nostro nonno Carlo fece una bici per farla correre al Giro d’Italia», comincia così la storia raccontata nella casa di via Bonagura da Carlo Salvati jr e Carlo Lettieri
Ritaglio del giornale d’epoca – foto Insieme

Giro d’Italia: la bici made in Poggiomarino che partecipò alla quindicesima edizione della corsa rosa.

«Nel 1927 nostro nonno Carlo fece una bici per farla correre al Giro d’Italia», comincia così la storia raccontata nella casa di via Bonagura da Carlo Salvati jr e Carlo Lettieri.

In quello stabile, oggi abitazione privata, un tempo c’era la “Cicli Salvati”.

Un ricordo emerso alla vigilia del passaggio del Giro d’Italia per le strade di Poggiomarino. La carovana transiterà domani per le strade della cittadina vesuviana, in occasione della tappa Pompei-Cusano Mutri.

In quel lontano 1927, le 15 tappe toccarono Napoli e Avellino. Una corsa dominata da Alfredo Binda.

Poggiomarino fu parte di quella storia grazie alla bicicletta costruita dalla “Cicli Salvati”, una giovane scuderia fondata da Carlo Salvati. Fu la prima e l’unica volta. La bici fu affidata ad Antonio Liguori, ciclista di Napoli che arrivò tra i primi 40.

«Cicli Salvati si affermano, terminando la gara senza incidenti di sorta. Antonio Liguori, il valoroso corridore meridionale al suo debutto nella classica prova di fondo termina brillantemente, terminando in molte tappe col gruppo di testa o a ridosso dei primi», si legge in un ritaglio di giornale d’epoca.

da sinistra: Carlo Lettieri e Carlo Salvati – foto Insieme

Il percorso della decima tappa

Domani, dunque, in occasione della decima tappa del Giro d’Italia 2024, da Pompei a Cusano Mutri (141 km), si ricorderà anche quell’impresa di Salvati e Liguori.

Il percorso sarà pianeggiante, ma molto articolato planimetricamente nella prima parte, proprio in zona vesuviana.

Raggiunta la via Appia si comincerà a salire lentamente fino a Montesarchio.

Si scaleranno quindi alcune salite non classificate e la salita di Camposauro, che porta prima a Solopaca e quindi a Guardia Sanframondi.

Si percorreranno strade di media larghezza con fondo a volte usurato e caratterizzate da numerose curve.

Dopo Cerreto Sannita, superata la galleria illuminata che porta nella valle del Titerno, inizierà la lunga salita finale di 18 km.

Gli ultimi chilometri della tappa saranno in costante ascesa al 7% con brevi picchi superiori nell’ultimo chilometro. L’arrivo sarà al rettilineo finale di 150 metri su asfalto con larghezza 5 metri.

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