Anche se i traumi cranici rappresentano una delle più importanti cause di mortalità in età pediatrica, nell’80% dei casi si tratta di traumi definiti minori, che non si associano, cioè, a perdita di coscienza o sintomatologia neurologica.
Quando si verifica un trauma minore del cranio, eseguita una prima valutazione medica, non è richiesto alcun esame radiologico ma solo una stretta osservazione a domicilio per circa 48 ore. Le anomalie che vanno riconosciute, e che giustificano un nuovo accesso presso un pronto soccorso pediatrico, sono: la comparsa di uno stato confusionale o di sonnolenza; una cefalea persistente; il vomito a getto, violento e ripetuto; debolezza di un arto o un’estremità; alterazioni della vista e/o del respiro; sanguinamento o perdita di liquido da orecchie e/o naso; perdita di coscienza improvvisa; comportamenti anomali.
Il bambino che ha subito un trauma cranico minore può addormentarsi subito dopo l’evento traumatico. Durante il sonno, i genitori sono invitati a controllare, ogni due ore circa, il respiro, la posizione, la risposta a un delicato stimolo uditivo/tattile.
Il bambino potrebbe manifestare alcuni sintomi anche nei giorni successivi all’osservazione iniziale fra cui stanchezza, scarsa concentrazione, lieve cefalea, inappetenza, problemi di memoria, malessere senza vomito, disturbi del sonno. In caso di osservazione e preoccupazione per uno di questi sintomi, è opportuno accompagnare il piccolo dal pediatra, soprattutto se non scompaiono entro due settimane.
Attenzione: il bambino deve mantenere un regime alimentare leggero per 24-48 ore. È consigliabile l’applicazione di ghiaccio a cicli sulla zona interessata dal trauma. Non devono essere assunti farmaci se non sono stati prescritti dal pediatra.
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