La Concattedrale di San Michele Arcangelo nel borgo di Episcopio

Prime notizie dell’impianto religioso si hanno nel 1066 ove sorgeva un edificio medioevale eretto dal primo vescovo della Diocesi.
Il prospetto frontale della concattedrale di Sarno

Nel borgo Episcopio, nella zona alta di Sarno, dove si scorge il golfo di Napoli e la meravigliosa vista di Capri e del Vesuvio, si erge la chiesa di San Michele Arcangelo. Dal 1986, con l’unione delle Diocesi di Sarno e Nocera, è la Concattedrale della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.

Prime notizie dell’impianto religioso si hanno nel 1066 ove sorgeva un edificio medioevale eretto dal primo vescovo della Diocesi mons. Riso. Di essa si conserva solo la parte bassa del campanile a pianta quadrata, collocato a destra della facciata seicentesca. L’attuale chiesa si deve a mons. Stefano Sole di Castelblanco, vescovo di Sarno, che la ricostruì in solo quattro anni per poi consacrarla nel 1627.

L’esterno si presenta in stile tardorinascimentale; sei lesene di ordine ionico sorreggono la trabeazione che divide il primo registro dal secondo, quest’ultimo scandito da quattro lesene di ordine corinzio; due volute ai lati lo raccordano con la parte inferiore.

Il registro inferiore ospita, tra le lesene, due vani di forma ovale; due nicchie che ospitano due mezzi busto raffiguranti san Pietro e san Paolo e al centro l’imponente portale di ingresso in pietra di tufo grigio nocerino. Alla sommità del portale di ingresso in marmo bianco, vi è lo stemma del vescovo costruttore, mons. Stefano Sole di Castelblanco. A decoro della facciata due iscrizioni in latino, quello in alto recita: “AL PATRONO SAN MICHELE ARCANGELO PRINCIPE DELLA MILIZIA CELESTE”, quella al centro invece “STEFANO SOLE DI CASTELBLANCO VESCOVO DI SARNO, RICOSTRUÌ DALLE FONDAMENTA NELL’ANNO 1627”. 

L’interno della chiesa

Il tutto è sormontato da un timpano triangolare con al centro una nicchia che ospita una statua raffigurante san Michele Arcangelo con la spada sguainata a difesa della Diocesi. 

La torre campanaria in conci di tufo si compone di quattro ordini e presenta partiture differenti; il coronamento è una guglia piramidale. L’interno è a navata unica con otto cappelloni laterali, quattro per lato, coperte con volta a vela innestati sulla navata con maestosi archi a tutto sesto. 

La navata è raccordata al profondo coro, per mezzo di un’ampia scala e da un elegante arco trionfale.

Il presbiterio, anch’esso introdotto da un imponente arco trionfale, ospita sulla sinistra la cattedra vescovile, con al centro la mensa; in fondo una sublime vi è opera, misto tra scultura, architettura e pittura.

La copertura della navata è costituita da un cassettonato ligneo voluto dal vescovo mons. Nicola Antonio De Tura con i pregevoli dipinti dei Solimena (Angelo e Francesco).

Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts