Sentirsi insieme per costruire fraternità

L’importanza del celebrare il ruolo fondamentale dei religiosi e delle religiose che hanno consacrato la loro vita a Dio attraverso i voti di povertà, castità e obbedienza. La celebrazione presso il monastero di Sant’ Anna in Nocera.

Abbiamo celebrato con il vescovo Giuseppe la Giornata dei  Consacrati voluta da san Giovanni Paolo II nel 1997 come riconoscimento della Chiesa alla presenza, alla testimonianza e al servizio della Vita Consacrata all’interno della Chiesa universale e locale. 

Abbiamo pregato con le nostre sorelle Clarisse del monastero di Santa Chiara in Nocera Inferiore, cogliendo anche l’opportunità di celebrare con loro e nella loro Chiesa francescana il giubileo degli 800 anni del presepio di san Francesco, nonché avvalerci dell’indulgenza plenaria prevista fino al 2 febbraio.

Nell’omelia il Vescovo ci ha esortati a guardare all’icona di Simeone e Anna che finalmente, per grazia divina, si accorgono dell’arrivo della Luce che giunge al tramonto dei loro anni: immagine di un tramonto che talvolta prende anche noi quando perdiamo l’entusiasmo e la gioia della nostra consacrazione a livello personale come anche comunitario; ogni anno – dice il Vescovo – viviamo questa celebrazione della Candelora come una ventata di primavera, proprio come il detto dice: la candelora dall’inverno ci porta fora e dunque, avanti con fiducia, superando problemi strutturali, pastorali, intergenerazionali e perfino oggi multietnici che affliggono le nostre comunità religiose.

Il Vescovo non ha nascosto le difficoltà del nostro stare insieme: quando la stanchezza prevale sullo stupore, l’abitudine prende il posto dell’entusiasmo, quando le esperienze negative, i conflitti o i frutti che sembrano tardare ci trasformano in persone amare e amareggiate al punto da rendere le nostre facce scure.

Al contrario questa fatica del vivere insieme deve stimolarci a costruire fraternità,  mettendo a frutto la ricchezza della diversità dei carismi, dell’unicità delle nostre persone, del colore della nostra pelle, delle nostre culture, del calore e del profumo dei nostri cuori e delle nostre intelligenze, insomma, a sentirci insieme evitando isolamenti, solitudini, indifferenze e silenzi.

“Grazie non tanto per quello che fate ma per quello che siete nella nostra Chiesa di Nocera Sarno”, ci ha detto il vescovo Giuseppe.

In diocesi sono presenti vari ordini religiosi: Redentoristi, Francescani Minori e Conventuali, Stimmatini, e molte Congregazioni religiose femminili che qui citiamo per riconoscerle e ringraziarle per quanto esse sono e fanno nella nostra Diocesi: Le suore Domenicane e le suore di santa Chiara, le Compassioniste serve di Maria, le suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia, le suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, le suore delle Divine Vocazioni, le suore di san Giovanni Battista, del Preziosissimo Sangue, le suore Alcantarine, le figlie di Maria Immacolata, le Serve di Maria addolorata, le suore Terziarie Francescane di sant’Antonio e le Ancelle eucaristiche di san Gioacchino.  Spero di non aver dimenticato nessuno.

Una presenza diocesana di Vita Consacrata davvero preziosa e feconda per la testimonianza e per le opere di bene che esse compiono.

P. Aldo D’Andria

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