Imprese sostenibili: premiata la GBS Global Biomedical Service

Riconoscimento del Politecnico di Torino per la GBS di Castel San Giorgio. La startup realizza centri medici e commercializza dispositivi per la diagnostica per immagini. Tra le sue finalità la rigenerazione di macchinari sanitari per ridurre gli sprechi e raggiungere mercati con economie instabili e povere.
Ghost Cage -Gabbia di Faraday trasparente

Rigenerano macchinari per la diagnostica per immagini e si collocano tra le 22 startup a significativo impatto sociale e ambientale del 2023 in Italia. È l’esperienza della GBS Global Biomedical Service di Castel San Giorgio, il cui lavoro è stato certificato dal Politecnico di Torino attraverso il Social Innovation Monitor, per il “Report completo sulle startup a significativo impatto sociale e ambientale 2023”.

Dal 2018, anno di sua fondazione da parte di Giovanni Lombardo ed Emiliana De Prisco, GBS offre servizi di assistenza tecnica, vendita di sistemi a risonanza magnetica, TC multislice, sistemi di radiologia digitale ed ecografi. Inoltre, progetta e realizza centri medici e produce gabbie di Faraday, alcune considerate a significativo impatto sociale come la Ghost Cage. 

Grazie alla commercializzazione, manutenzione e assistenza di questi sistemi, l’azienda dell’Agro ha raggiunto un livello internazionale. È stata, infatti, capace di ritagliarsi un ruolo importante nel settore sanitario captando flussi di mercato spesso invasi dalle grosse multinazionali.

La GBS, partita con poco più di una decina di dipendenti, oggi conta circa 50 unità lavorative in diversi ambiti ma, per il continuo aumento delle richieste, è alla continua ricerca di personale specializzato. Per questo motivo è attiva la Academy 3.0: progetto utile ad aggiornare addetti ai lavori e soprattutto formare nuovi tecnici specializzati da inserire tra le proprie unità lavorative. Un lavoro svolto a stretto contatto con gli istituti scolastici del territorio, le università e le principali società scientifiche e di ricerca del settore.

Giovanni Lombardo, CEO di GBS, dichiara: «Siamo sempre stati attenti alla cosiddetta “umanizzazione della cura”, un impegno a rendere i luoghi di assistenza sanitaria orientati il più possibile alla persona. In merito al concetto di sostenibilità ma soprattutto di economia circolare, abbiamo incentrato uno dei punti chiave della nostra produttività proprio nel ricondizionamento dei dispositivi di diagnostica per immagini, secondo il rigoroso programma interno 2lLife che rientra a pieno nel concetto di economia circolare».  

Grazie al recupero e alla rigenerazione di apparecchiature di diagnostica per immagini, GBS consente di allungare la vita dei macchinari riducendo notevolmente lo smaltimento di rifiuti speciali. Con costi più bassi, inoltre, si va incontro alle nuove esperienze imprenditoriali e ai mercati più deboli del mondo.

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