Il seminario: palestra di fraternità

Un tempo e un luogo privilegiato per la nascita di relazioni di amicizia belle, profonde, durature.
I seminaristi del seminario “A. Ascalesi” di Napoli dove vivono anche i seminaristi della nostra Diocesi

Voci dal seminario. «Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!» (Sal 133) Ogni seminarista che vive in pienezza il proprio tempo di formazione può fare proprie le parole di questo salmo. Il seminario, infatti, costituisce un tempo e un luogo privilegiato per la nascita di relazioni di amicizia belle, profonde, durature.

Questo perché i seminaristi vivono tanto tempo insieme. La vita stessa del seminario è impostata come “vita comunitaria” in cui le realtà più importanti della formazione vengono vissute appunto comunitariamente: lo studio, la preghiera, i momenti formativi, i pasti, i momenti di distensione. Tutto ciò rende il seminario una “grande palestra” di relazioni.

D’altronde il sacerdote è chiamato ad essere un uomo di relazioni, un uomo di incontro. Inoltre, la fraternità che viene a crearsi è uno degli elementi più importanti che aiuta i giovani in cammino a scoprire sé stessi, i propri punti di forza come anche i propri limiti. Essa, dunque, costituisce una grande opportunità di crescita e di formazione, nonostante le difficoltà che il vivere insieme a volte può comportare.

È davvero una grande grazia! Profonde davvero possono essere le amicizie che si creano in seminario, profonde perché si ha la possibilità privilegiata di condividere il proprio cuore con un altro fratello e ricevere quell’olio della consolazione e della speranza che risana le ferite, rende più leggeri i momenti difficili e più gioiosi i momenti di festa.

Salvatore Capriglione

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