Umanità

La preghiera silenziosa del presidente Mattarella davanti alle 67 bare esposte nel palazzetto di Crotone è un’immagine viva che ci interroga sulla questione dei migranti.
Personale del 118 e della Croce rossa presta soccorso ai superstiti del peschereccio che si Ë spezzato in due, a “Steccato” di Cutro, nel Crotonese, 26 febbraio 2023. I circa cinquanta superstiti trovati sulla spiaggia hanno raccontato ai soccorritori, infatti, che sul peschereccio su cui viaggiavano, che si Ë spezzato in due a causa del mare molto mosso, erano almeno in 250. ANSA/SIR

La visita del presidente della Repubblica alla camera ardente delle vittime di Cutro «salva lo Stato dal naufragio della pietà». Così titolava La Repubblica il giorno dopo la preghiera silenziosa di Sergio Mattarella davanti alle 67 bare esposte nel palazzetto di Crotone.

Un omaggio che «salva», ma non assolve. Il capo dello Stato ha dato una scialuppa al Paese, quella che le istituzioni preposte non sono state in grado di offrire ai disperati in fuga dalla fame e dalla guerra.

La rigidità mostrata da taluni imbarazza una nazione, almeno dovrebbe. Peggio lo scaricabarile inscenato all’indomani del naufragio. Scene e protagonisti già visti quando si è trattato di gestire il day after delle tragedie. In particolare quando mietono vittime tra i migranti.

Prima della magistratura, dovrebbero essere la politica e le istituzioni repubblicane a chiarire eventuali responsabilità. Invece, anche questa volta la pelle degli ultimi diventa campo dove consumare lo scontro elettorale e misurarne il consenso.

«La questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo», ha affermato il presidente della CEI, il cardinale Matteo Maria Zuppi.

Umanità. Basterebbe ascoltare l’esperienza di chi ha vissuto la traversata, è stato nei campi di detenzione prima di tentare il mare, ha sperimentato la fame e la guerra, subito abusi talmente gravi da scommettere tutto sul grande mare per ritrovarne un briciolo. Ma è più facile voltare lo sguardo davanti a quegli occhi.

Le vite si salvano. Non farlo sarebbe commettere un reato contro l’uomo e contro Dio. Ai forti contro i deboli, ma non sempre con i loro pari, il compito di ottenere le migliori condizioni sui tavoli internazionali.

L’Italia sia all’altezza dell’impegno proclamato a difesa della persona. Di tutte le persone. Allo stesso tempo serve una presa di coscienza europea e internazionale. Anche in questo il governo può essere d’esempio. Nessuno sia lasciato solo.

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