Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale

Lo scorso 4 febbraio presso la “Casa del Pellegrino” di Pompei si è svolto un incontro per la “lettura regionale” degli itinerari catecumenali per la vita matrimoniale tanto desiderati da papa Francesco per dar seguito ad Amoris Laetitia
Campanile santuario di Pompei - foto Insieme
Il profilo del campanile del Santuario di Pompei – foto Insieme

Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale: se ne è discusso a Pompei lo scorso 4 febbraio presso la “Casa del Pellegrino”. L’incontro è stato promosso dalla Conferenza episcopale campana per la “lettura regionale” degli itinerari catecumenali per la vita matrimoniale tanto desiderati da papa Francesco per dar seguito ad Amoris Laetitia.

Dopo la preghiera presieduta dal vescovo di Pompei mons. Tommaso Caputo nella cappella Bartolo Longo, il vescovo di Caserta mons. Pietro Lagnese, delegato della Conferenza episcopale campana per la Pastorale Famiglia e Vita ha salutato i direttori e delegati degli Uffici diocesani di tutta la Campania.

Al centro, tra il vescovo Caputo ed il vescovo Lagnese, la sottosegretaria Gambino

Il momento forte è stato l’intervento di Gabriella Gambino, sottosegretaria del dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita il cui focus prevalente è stato quello della «corresponsabilità negli itinerari catecumenali per la vita matrimoniale». L’incontro è stato trasmesso in streaming e può essere recuperato cliccando qui.

La relazione di Gabriella Gambino

L’esponente vaticana, un anno dopo la pubblicazione del documento, ha sottolineato l’urgenza di elaborare itinerari per la preparazione remota, intermedia e catecumenale alla vita matrimoniale. Questo documento rappresenta un validissimo sostegno ai presbiteri e laici per accettare la sfida di dire l’amore coniugale non solo con parole più comprensibili ai nostri giovani, ma anche di abdicare definitivamente dalla ingannevole prassi pastorale del «si è fatto sempre così».

La sottosegretaria ha sottolineato a più riprese la necessità di una seria formazione teologica e spirituale degli operatori pastorali; di una fattiva corresponsabilità tra presbiteri e operatori pastorali senza confondere i rispettivi ruoli; l’urgenza di sviluppare una pastorale che sia integrale, integrante e, come già detto nel corso della “tre giorni” nazionale agli inizi di dicembre, intrigante.

A più riprese ha esortato i presenti a sviluppare percorsi di accompagnamento, anche con una singola coppia, al fine di poter accogliere nel modo migliore quanti non sono praticanti e aiutarli nel discernimento, in aiuto ai presbiteri, al fine di far emergere le reali intenzioni che soggiacciono alla loro richiesta di celebrare il matrimonio.

Imparare l’arte del discernimento è importantissimo anche per i laici. Il pericolo di celebrare matrimoni nulli è troppo grande e, purtroppo, la realtà ci dice che è sempre più in aumento il numero di matrimoni nulli.

Un momento dell’incontro

I laboratori pomeridiani

Nella seconda parte della giornata, direttori e delegati hanno vissuto confronti tematici in forma laboratoriale per confrontarsi sulle iniziative poste in essere nelle singole realtà diocesane. Nella fase di restituzione in plenaria di quanto emerso nei laboratori si è percepito il desiderio di non lasciar cadere nell’oblio il documento del Dicastero e di cercare forme di collaborazione tra Diocesi.

Il delegato CEC ha sottolineato la necessità di una formazione da realizzarsi a livello regionale, fermo restando la possibilità, per alcuni, di partecipare ai corsi estivi di Alta formazione in collaborazione con l’Università Cattolica e ideati dall’Ufficio Nazionale di Pastorale Familiare.

Una sinergia a cerchi concentrici

Il Vescovo ha sottolineato che l’incontro rappresenti solo la tappa iniziale di un percorso che durerà un quinquennio e che avrà bisogno di una sinergia tra la parrocchia e la diocesi; tra la diocesi e ciascuna Metropolia; tra le Metropolie e la Conferenza Episcopale Campana: una sinergia a cerchi concentrici.

Al termine della giornata, tutti i presenti hanno manifestato grande gioia ed entusiasmo per questo cantiere familiare in cui imparare ad accogliere, ascoltare ed accompagnare quanti ancora non conoscono la grammatica dell’amore coniugale. Ora spetta ad ogni singola Diocesi incarnare gli Itinerari proposti e rinnovare la nostra prassi pastorale verso i bambini, ragazzi, giovani e adulti. Duc in altum!

Famiglie Galasso e Gambardella
Delegate per la Pastorale familiare diocesana

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