Papa Francesco: “Putin fermi la violenza e Zelensky apra a proposte di pace”

L’appello del Papa per arrivare a una tregua nel conflitto in Ucraina: “Tacciano le armi”. Monda: “Francesco operatore di pace ed invita noi ad essere altrettanto”.
Papa Francesco – Foto Vatican Media/SIR

“Tacciano le armi”. Risuona ancora forte nei nostri cuori l’accorato appello di Papa Francesco che ieri mattina nel corso dell’Angelus, a 221 giorni dall’inizio conflitto in Ucraina, ha rivolto in maniera diretta ai presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

“Il mio appello si rivolge innanzitutto al presidente della Federazione Russa – afferma il papa -, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace”.

“Rinnovo il mio appello – ha spiegato Francesco – affinché si giunga subito al cessate il fuoco: tacciano le armi e si cerchino le condizioni per arrivare a negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza ma concordate, giuste, stabili, e tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni”.

“Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi di diritto internazionale. Essa infatti aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a fare temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale”.

Vaticano, 2 ottobre 2022: Papa Francesco recita l’Angelus, impartisce la benedizione e saluta i fedeli presenti in piazza San Pietro (Foto Vatican Media/SIR)

In questi sette mesi del conflitto, il vescovo di Roma non ha mai fatto mancare la sua voce per chiedere la pace, e mettere fine a violenze e morti, come ha ricordato il direttore de L’Osservatore Romano, Andrea Monda, ospite dell’appuntamento di “Settembre Libri Sarno” tenutosi presso le sale del Museo archeologico nazionale della Valle del Sarno ed incentrato sul libro di papa Francesco “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”.

Andrea Monda a Settembre Libri Sarno – foto Salvatore Alfano

“Il padre è padre di Caino e di Abele – racconta Monda, rievocando i tentativi degli ultimi mesi del Santo Padre per fermare il conflitto in Ucraina – Il Papa ha cercato da subito di instaurare il dialogo. Tutti noi ricordiamo l’episodio di febbraio quanto il Pontefice ha infranto il protocollo e si è presentato all’ufficio diplomatico di Mosca in via della Conciliazione, a due passi dal Vaticano per incontrare il rappresentante del Cremlino Aleksander Avdeev. Un colloquio in cui però dall’all’altra parte ha incontrato solo silenzio”.

Un silenzio che non ha fermato i tentativi del Pontefice di riportare ad operare secondo schemi di pace: “Il Papa ci ricorda di continuo l’importanza di cercare di operare seguendo schemi di pace, mentre noi andiamo avanti ostinatamente cercando schemi di guerra. Il Santo Padre è un operatore di pace, come dice il Vangelo, Beati gli operatori di pace. Opera in tal senso, si rimbocca le maniche e va. Costruisce ponti, abbattendo i muri. Dobbiamo essere concretamente operatori di pace”.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts