Rinunciare ancora. Il presente dei giovani adulti

Il punto di Andrea Casavecchia, Docente di welfare e cittadinanza sociale e assegnista di ricerca presso l’Università di Roma Tre.

Per i trentenni questi anni sono cruciali. Generalmente iniziano a incamminarsi, dopo un periodo di prove ed errori, lungo un percorso più chiaro.

Il lavoro ha acquisito minore instabilità, la maggiore sicurezza aiuta a gettare le fondamenta per una progettualità: autonomia abitativa, convivenza con un partner, genitorialità diventano obiettivi concreti e realizzabili.

Gli ultimi due anni sono stati, invece, molto dolorosi e hanno avuto l’effetto di prolungare il tempo di incertezza. La crisi occupazionale causata dalla pandemia è stata sentita dai giovani in tutta Europa.

Gli italiani partivano già svantaggiati e le conseguenze sono state più gravi. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Toniolo nel nuovo Rapporto Giovani in molti hanno modificato il loro progetto di vita rispetto agli obiettivi che si erano prefissati per il 2020. Il confronto con gli altri Paesi, dove le percentuali sono di molto inferiori, ci mostra anche la fragilità di questa fascia d’età in Italia.

Il 34,4% ha abbandonato l’idea di andare a vivere per conto proprio, il 40,4% ha rinunciato a sposarsi e il 36,5% ha messo in soffitta il progetto di avere figli. I giovani adulti, una fascia della popolazione cruciale per il presente e per il futuro prossimo della società, si trovano ancora una volta in grande difficoltà.

Molti di loro hanno visto interrompersi la strada che avevano cominciato a costruire. Si trovano a cercare di riannodare fili.

Ma le conseguenze sono gravi anche per la società.

Sono proprio i giovani adulti a innestare i processi più innovativi nel mondo lavorativo. Inoltre, i trentenni sono le persone su cui si fonda il ricambio generazionale di una popolazione. Invece al fenomeno preesistente della posticipazione dell’età al primo figlio si aggiunge ulteriore ritardo.

Senza il loro contributo la crisi demografica sarà ancora più dura.

Sarebbe importante, dunque, dedicare spazio per una riflessione che prospetti politiche per il loro futuro, perché sarà anche il nostro.

di Andrea Casavecchia

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