Il Santo Rosario, la preghiera che salva il mondo

Dal 27 marzo del 2020, il gruppo “Con la voce di Maria” recita ogni sera il Santo Rosario su Skype. L’esperienza di Amelia Licenziato di Poggiomarino.
Amelia Licenziato e Padre Antonio Piccirillo

«È quasi impossibile andare a Gesù se non ci si va per mezzo di Maria» diceva Giovanni Bosco, presbitero e pedagogo italiano, fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice».

È l’esperienza di Amelia Licenziato, 47 anni, di Poggiomarino, che in pieno lockdown ha accettato l’invito a recitare, ogni sera, insieme ad altre persone, il Santo Rosario su Skype.

La sua vita è cambiata: «Se non vado a Messa ogni domenica – racconta – mi manca qualcosa». Scrutando a ritroso la sua vita si accorge che la Madonna l’ha avvolta sotto il suo manto già dal 2018 ma lei non se ne era accorta. In quel periodo sente un’attrazione particolare per la Madonna custodita nella chiesa del Santissimo Rosario, nella frazione di Flocco, nel comune di Poggiomarino.

Un incontro del gruppo di preghiera

In quel periodo sogna spesso una donna che era salita al Cielo anni prima, Amelia intensifica la preghiera e l’affidamento alla Vergine. Una notte quella donna le mette la mano sulla spalla. Amelia è turbata, pensa che le richieste di preghiera di quell’anima del Purgatorio siano per la sua famiglia.

Solo più avanti comprende, invece, che la Madonna e la donna dei sogni l’hanno accompagnata nel periodo forse più difficile della sua vita: il 15 ottobre del 2018 infatti muore il suo papà. Amelia riesce a passare con lui i giorni più duri prima dell’ultimo saluto, recuperando in parte un legame interrotto anni prima a causa della separazione dei suoi genitori. Inizia a sperimentare già in questo tempo la dolce presenza di padre Antonio Piccirillo, stimmatino, che la guida e la sostiene con amore filiale.

Costruisce un legame intenso anche con le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Dal 1997 Amelia è titolare, insieme a due socie, Germana e Conny, della De Marinis Viaggi. Le chiusure a causa della pandemia non hanno risparmiato la consolidata attività economica. «Sono stata 15 mesi senza stipendio» ricorda.

Un periodo difficilissimo, eppure in quei mesi al mattino si alza e dice “grazie” perché nel frattempo la Vergine è entrata a pieno titolo nella sua vita, rischiarandola con una luce nuova. E lo ha fatto in una maniera insolita. Nel pieno della pandemia, Amelia è invitata da padre Antonio e da Aniello Lettieri a recitare, insieme ad altre persone, il Santo Rosario via Skype.

Un’esperienza che inizia il 27 marzo del 2020, dopo l’indimenticabile preghiera di papa Francesco in una piazza San Pietro vuota e bagnata da una pioggia battente. «Puoi collegarti e non accendere la telecamera » le dicono gli amici che l’hanno invitata. Segue il consiglio solo la prima sera, già dal secondo giorno diventa membro attivo del gruppo “Con la voce di Maria. A Maronna t’accumpagna! Una famiglia in preghiera”.

Tantissime persone ogni sera si ritrovano a pregare insieme, senza conoscersi tra loro, per affidare la loro vita alla Vergine e chiedere la fine della pandemia. Con l’arrivo dell’estate del 2020, l’appuntamento si dirada e diventa  settimanale. A settembre dello stesso anno, mese in cui la Chiesa ci fa celebrare due importanti festività mariane, ci si ritrova di nuovo ogni sera.

Dopo quasi un anno c’è chi, per diversi motivi, non è presente tutte le sere. Amelia invece non salta mai l’appuntamento. Ogni sera si collega a Skype e recita il Santo Rosario.

«Non è un impegno –dice con semplicità –, è una chiamata». E non importa quante persone siano collegate. Gli iscritti al gruppo infatti sono 87, 25 quelli che riescono a collegarsi ogni sera e non solo da Poggiomarino.

Debora, ad esempio, si collega dalla Svizzera, Sonia da Verona, Antonietta da Viterbo, Monica da Benevento, Luciana da Avellino.

Dalla preghiera alla carità e all’evangelizzazione

La preghiera non è autentica se non si apre alla carità. È il percorso che sta facendo anche questo gruppo di preghiera che in maniera semplice cerca di dare risposte concrete alle situazioni di disagio e bisogno segnalate da un “garante diretto”.

La regola seguita è semplice: chi può mette liberamente qualcosa. In tanti hanno beneficiato di queste piccole gocce di bene. Ci si industria man mano, in base alle necessità e alla generosità delle persone.

Una ragazza ad esempio ha donato degli asciugamani, il ricavato della vendita è conservato in una piccola scatola per fronteggiare le necessità che di volta in volta emergono: affitto, bollette, persone che fanno i conti con una malattia.

Quando la fede prende radici nel cuore nasce spontaneo il desiderio di condividere la propria esperienza con gli altri. Perché, come insegna il Vangelo, non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio.

Lo scorso mese di maggio il gruppo “Con la voce di Maria” ha organizzato la recita del Santo Rosario nei cortili di Poggiomarino, nel pieno rispetto delle norme anti contagio.

È stata un’esperienza talmente bella che ha permesso agli organizzatori di toccare con mano il desiderio di comunione e condivisione, soprattutto delle persone anziane. Da qui è nato il desiderio di organizzare in autunno una giornata di preghiera nello splendido scenario del parco archeologico di Longola.

Amelia ha le idee chiare: «Vorrei che le persone non associassero la preghiera alla pesantezza». Poche parole che sintetizzano il cuore di un percorso di fede: il cristiano è l’uomo della gioia. «È questo lo stile che contraddistinguerà la giornata: dobbiamo promuovere il territorio, divertirci e invitare soprattutto gli anziani. Spetta a noi proteggerli, regalando loro momenti di spensieratezza» conclude.

Poi aggiunge: «Qualcuno dice che sono cambiata, in realtà sono solo più consapevole. Mi sento fortunata e

meno sola. Ogni mattina mi sveglio e dico grazie. In questo cammino, nel mio cuore un posto speciale è occupato dalle persone anziane, forse è un modo per recuperare tutto quello che non sono riuscita a vivere con il mio papà».

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