Quelle domeniche in vacanza

Nuovo appuntamento con la rubrica del Vescovo Giuseppe Giudice.

Durante le vacanze è bene riscoprire il senso della domenica che ci raccoglie come figli intorno alla mensa. Nuovo appuntamento con la rubrica del Vescovo Giuseppe “Ci vediamo domenica a Messa”.

di mons. Giuseppe Giudice

Dov’è Dio? ci chiedevamo al catechismo. E la nostra risposta, mandata giù a memoria, era puntuale: Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo; cioè dappertutto. Chiarezza teologica ed esperienza personale, appresi alla scuola della tradizione vivente.

E durante il tempo delle vacanza, Dio va in vacanza nel senso che non è più presente, o va con le persone nei luoghi della vacanza? Lo schema scolastico, applicato per tanti anni alla catechesi, ha generato anche questo strappo, che cioè terminata la scuola termina anche l’impegno della catechesi e della Messa domenicale. Lo sanno bene i nostri parroci. 

La domenica, durante il tempo delle vacanze, dov’è il Risorto?

Sembrano domande da bambini, ma non lo sono, perché scavano nel profondo dell’anima e, nel comportamento individuale, mi dicono qual è la mia immagine di Dio. In una cultura appannata, bisogna ridire e rimotivare che Dio esiste, sempre e dappertutto. 

C’è, innanzitutto, dentro di me come una firma, perché io sono immagine e somiglianza di Dio. C’è, semplicemente, e non deve chiedere il permesso a nessuno per esistere, e certamente non a me.

Chi è? Un essere lontano, un’entità vaga, un principio, o un Padre che mi ama, mi aspetta e mi viene a cercare? 

Chi è? Un Dio, che si può confondere con qualsiasi realtà religiosa, o il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il Risorto, il Veniente, il Vivente?

Durante le vacanze, quando siamo un po’ dispersi in altri territori, è bene riscoprire fortemente il senso della domenica, che ci raccoglie come figli intorno alla mensa. Si apre un ventaglio, come si fa già in tante parti, per esercitare la fantasia pastorale e permettere al popolo di Dio di radunarsi per la Celebrazione Eucaristica.

Sarà attenzione dei parroci e degli operatori pastorali, nei luoghi di vacanza, mare o monti, se l’edificio chiesa non permette, predisporre luoghi e tempi adatti per celebrazioni sobrie e dignitose dell’Eucarestia.

Per il credente che non vive il mordi e fuggi è necessario, anche durante il tempo della vacanza, sentirsi accolto in ambienti e orari adatti per celebrare il giorno del Signore.

Riscoprire una Celebrazione degna, non farraginosa, nei luoghi della vacanza può aiutare molto a recuperare non solo la salute del corpo ma anche dell’anima, e vivere con sapienza la cattolicità della Chiesa, riprendendo forse qualche discorso lasciato in sospeso.

Anche una Messa, durante il tempo estivo, può ricordarci che il Risorto sempre ci precede, ci invita, e si fa vedere nei luoghi dove è radunato il suo popolo.

E dopo la Messa, si può andare con gioia a scoprire le tracce della risurrezione nella bellezza del creato, dell’arte, della musica e della poesia, recuperando in un tempo più disteso e sereno, relazioni autentiche e significative che possono aiutare soprattutto nel dopo vacanza.

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