Vigilare come ha fatto il patrono san Prisco

Il Vescovo ha chiesto di fare attenzione ai risvolti della pandemia, in particolare alle insidie delle forze malavitose. Annunciata l’ordinazione presbiterale di don Fabio Senatore il prossimo primo luglio.
L’altare di san Prisco in Cattedrale
Il Vescovo durante l’omelia

Vigilare come ha fatto san Prisco sulla Chiesa, sulla città, sulla famiglia. Il Vescovo ha richiamato questo verbo durante il pontificale per la festa del patrono della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno e della città di Nocera Inferiore.


Un compito affidato ai vescovi e svolto magistralmente da Prisco. Il patrono, infatti, è stato il primo vescovo della valle del Sarno e ha portato il Vangelo nell’Agro nocerino sarnese. “Prisco – ha detto mons. Giuseppe Giudice – ha vigilato e dobbiamo farlo anche noi dal punto di vista sociale, ecclesiale e familiare. Abbiamo un compito: vegliare sugli altri”.

Il Vescovo ha parlato anche della pandemia, rialzando la voce sul rischio che la malavita possa speculare, insinuarsi, nelle criticità e nei segni lasciati dal Covid-19.

Dall’altare della Cattedrale nocerina, mons. Giuseppe Giudice ha detto: “Speriamo di uscire dalla pandemia con prudenza, coraggio, attenzione, senza colpi di testa. Usciamo però impoveriti, incattiviti. L’uomo è calpestato, ancora oggi e oggi ancora di più. La Ciesa e il vescovo devono vigilare perché non aumenti l’usura, la delinquenza, perché non aumentino coloro che calpestano gli uomini e le donne”.

Parole fortissime echeggiate nella Cattedrale alla presenza delle istituzioni, presenti il sindaco Manlio Torquato e il consigliere provinciale Fausto De Nicola in rappresentanza della Provincia di Salerno. Affermate con forza anche il 30 aprile, in occasione del Discorso alla Città.

Vigilare e vegliare

Mons. Giudice ha continuato: “Dobbiamo vigilare affinché il Vangelo non venga cambiato, adulterato”. Ha richiamato all’aspetto formativo: “Ci accorgiamo che la formazione è scadente perché abbiamo perso i presupposti della fede, anche nella Chiesa”. “Dobbiamo vegliare perché la liturgia non diventi scenografia, vegliare affinché la Messa non venga cambiata”, ha continuato. L’aspetto della carità: mai come in questo momento è essenziale “vegliare sui poveri perché nelle nostre comunità ci sia attenzione alle povertà, non solo quella materiale ma anche quella spirituale”.

Il Vescovo ha anche richiamato alla coscienza civile, additando come esempio magistrato ucciso dalla mafia Rosario Livatino, beatificato questa mattina nella cattedrale di Agrigento. “Dobbiamo vigilare sulle nostre città insieme alle istituzioni come ha fatto il beato Livatino, come ha fatto Aldo Moro. Dobbiamo ancora comprendere la grandezza di alcune persone che oggi non sempre troviamo nelle nostre città”, ha aggiunto mons. Giudice. Infine il richiamo alla famiglia, affinché “torni ad essere il luogo della formazione. C’è un attacco continuo, una cultura contro la donna e l’uomo”.

La celebrazione è stata trasmessa in diretta sui canali social dell’associazione NoceraAttiva.

L’annuncio

Al termine della celebrazione il Vescovo ha ricordato che martedì 11 maggio, nella cappella del seminario “Ascalesi” di Napoli, conferirà il ministero dell’accolitato e del lettorato a quattro seminaristi della diocesi. Il primo luglio, invece, ordinerà presbitero nella basilica di Santa Maria Materdomini di Nocera Superiore il diacono don Fabio Senatore.

La mitria di san Prisco

La statua lignea di san Prisco con la nuova mitria

Le celebrazioni per san Prisco hanno tenuto conto del tempo pandemico e delle restrizioni. In Cattedrale ci sono state solo tre celebrazioni. Sabato sera, invece, la veglia presieduta dal parroco mons. Mimmo Cinque durante la quale è stata donata e benedetta la nuova mitria realizzata con gli ex voto dei fedeli per la statua lignea cinquecentesca di san Prisco.

Sa. D’An.

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