Ente idrico campano: parla il presidente

Intervista a Luca Mascolo su rilancio del servizio idrico integrato, investimenti milionari sulle infrastrutture, Piano d’ambito trentennale da 11 miliardi di euro.
Luca Mascolo

Ente idrico campano: parla il presidente. Rilancio del servizio idrico integrato, investimenti milionari sulle infrastrutture, un Piano d’ambito trentennale da 11 miliardi di euro. Ma anche un sollecito ai sindaci affinché non usino GORI come «un bancomat» per la realizzazione degli interventi. Luca Mascolo si trova a gestire una struttura «ancora bambina», che «in due anni ha fatto passi da gigante». Si lavora su un «servizio super frammentato», con circa 350 gestioni in tutta la regione. Un compito che fa i conti «con le continue modifiche dal punto di vista legislativo».

Presidente l’Accordo di programma tra EIC, ministero dell’Ambiente, commissariato per la Depurazione e Regione avrà ricadute sul salernitano?

«Sicuramente sì. L’Accordo vale 180 milioni di euro, si tratta di 49 interventi che riguardano anche Nocera Inferiore, Scafati, Nocera Superiore. Sono il frutto di una intensa procedura seguita con il Ministero».

Il suo mandato si caratterizza per progetti per un ambiente più sano e mare pulito. Vale lo stesso per il Sarno?

«È evidente. Se non facciamo collettamento e depurazione non potremo mai immettere acque pulite nel mare. Se vogliamo parlare del Sarno dobbiamo però riferici non solo all’Accordo di programma, ma anche al protocollo con Regione e Gori per il completamento delle reti fognarie, il collettamento e gli impianti che vale 80 milioni di euro».

Un lavoro che viene da lontano?

«Una querelle infinita che parte dal generale Iucci, passa per Arcadis e oggi arriva a noi per il tentativo di composizione di questo puzzle difficilissimo che vuole mettere a sistema tutte le reti, i collettori e gli impianti di depurazione. Sono previsti interventi a Nocera Inferiore per 14 milioni, a Nocera Superiore uno per 3 milioni e una altro di 2 milioni di euro».

Qual è l’orizzonte temporale?

«Nel giro di 2-3 anni prevediamo di realizzare tutte le opere che stiamo seguendo. Per il completamento dei lavori ex Iucci il tema è molto più complesso. Alcuni interventi hanno bisogno di ispezioni puntuali, ci sono opere ammalorate o vandalizzate dai cittadini. Abbiamo cercato di fare un masterplan delle esigenze e delle necessità per mettere a sistema il bacino del Sarno».

L’EIC ha adottato il Piano d’Ambito Regionale. Cosa cambierà?

«Il Piano ha un orizzonte trentennale su tutta la regione. È nella fase delle osservazioni. È la fotografia dello stato del servizio idrico integrato ed ha una stima economica di oltre 11 miliardi di euro».

Quali sono le osservazioni al vaglio?

«Sorgenti non segnalate, impianti di depurazione, collettori, opere di presa. I sindaci hanno l’opportunità di verificare i dati inseriti nel Piano. Si tratta di 7 milioni di dati che vanno aggiornati, un’operazione fatta dalla struttura tecnica dell’EIC coordinata dal direttore Vincenzo Belgiorno».

Incide anche una rete vecchia?

«La rete obsoleta non è solo un problema campano. Da quando è finito l’intervento della Cassa del Mezzogiorno non sono stati più programmati interventi. Ma le perdite vanno ricondotte anche alle case private, sono a tutti i livelli. L’estate scorsa abbiamo lanciato la campagna per un consumo responsabile #iononsprecoacqua».

Nell’ambito sarnese vesuviano è forte la richiesta di ri-pubblicizzazione. Qual è il punto di vista di EIC?

«È quello giuridico. Ai sensi di legge dobbiamo addivenire alla ricognizione delle gestioni esistenti e verificare se sono conformi alla normativa. In questo caso c’è un gestore unico ed è l’unico distretto al passo con la norma. C’è stato un affidamento regolare, quindi, da questo punto di vista dico che GORI è legittimato fino al 2032, il momento di scadenza della convenzione».

La popolazione è però riluttante.

«Il tema è che il 51 per cento di GORI è di proprietà dei comuni. Devono ritornare protagonisti delle loro scelte e non usare Gori come un bancomat chiedendo interventi a raffica che caricano sulla tariffa. Da quando c’è l’EIC abbiamo attivato una politica di risorse extra tariffarie che consente di recuperare fondi e non gravare sulla tariffa».

E rispetto agli utenti morosi come si agirà? Durante gli ultimi consigli di distretto si è deciso un approccio più morbido?

«L’autorità di controllo è l’Arera, che ha normative rigide per proteggere gli utenti. So che Gori è attenta al loro rispetto».

Sa. D’An.

Luca Mascolo è sindaco del Comune di Agerola

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