Attenzione agli ammalati e a chi si prende cura di loro

Il Vescovo ha presieduto la Santa Messa per la XXX Giornata mondiale del malato a Pagani, nella chiesa di Santa Maria della Purità
La statua della Vergine e di santa Bernadette esposta nella chiesa del monastero

Attenzione agli ammalati e a chi si prende cura di loro. Si è sviluppata intorno a questo principio la riflessione che il vescovo Giuseppe Giudice ha offerto, questa mattina, durante la Santa Messa nella festa della Madonna di Lourdes, Giornata mondiale del malato. Per l’occasione ha anche inviato un Messaggio alla Diocesi.

Un momento della Santa Messa per la XXX Giornata mondiale del malato

Il Pastore della Chiesa nocerino-sarnese ha presieduto la celebrazione nella chiesa del monastero di Santa Maria della Purità a Pagani, dove è nata e continua a svolgere il suo apostolato al servizio dei sofferenti la PUACS, Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza.

Quest’anno si sarebbe dovuti tornare a Lourdes per il pellegrinaggio invernale, ma l’incedere della pandemia ha costretto ad annullare il viaggio.

Tuttavia, ha ricordato mons. Giudice, «spiritualmente siamo a Lourdes, il non essere presenti fisicamente non significa non essere presenti spiritualmente».

XXX Giornata mondiale del malato

Il Vescovo ha ricordato che oggi si celebra anche la XXX Giornata mondiale del malato voluta da san Giovanni Paolo II, «perché quando pensiamo a Lourdes pensiamo agli ammalati».

Il presule ha poi chiesto di essere attenti a «chi sta vicino agli ammalati». Rimandando la mente alla cittadina mariana francese, il presule ha aggiunto: «Lourdes è il luogo degli ammalati, dove gli ammalati sono al centro».

E anche le comunità devono essere specchio di ciò: «Gli ammalati siano anche al centro delle nostre comunità. Quando lo sono, quando sono al centro delle famiglie, dei gruppi, noi riscopriamo che la vita è posta nelle mani del Signore. La malattia, la sofferenza, la fragilità messa nelle mani del Signore ha un altro significato».

Un momento della celebrazione

Stare accanto ai malati, non ucciderli

Mons. Giudice ha fatto alcuni richiami all’attualità, al dibattito sul fine vita: «Bisogna saper curare, essere accanto agli ammalati e non uccidere».

Ha fatto un riferimento alle cure palliative, alla necessità di hospice.

«La sofferenza – ha continuato – non è voluta da Dio, Dio non ci castiga. La sofferenza va accolta e, quante volte, accogliendola, tutto si trasforma». Richiamando familiari, operatori sanitari e sociali, uomini di fede a «rimanere con carità accanto agli ammalati».

Covid-19: non abbassare la guardia

Un altro riferimento all’attualità mons. Giudice lo ha fatto parlando dei divieti legati alla pandemia. Rispetto all’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto, precetto prorogato in Campania, ha dichiarato: «La scadenza degli obblighi non significa abbassare la guardia. Dobbiamo avere sempre un’attenzione non per la paura, ma per una premura per la nostra vita e quella degli altri».

Il ringraziamento della PUACS

La Santa Messa è stata concelebrata da diversi sacerdoti legati alla realtà della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza fondata dal servo di Dio Alfonso Russo.

Il direttore della PUACS, don Gaetano Ferraioli, ha ringraziato il Vescovo per la presenza costante accanto agli ammalati e ai sofferenti, rimarcando l’impegno di tutti ad essere vicini a chi è in difficoltà.

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