Tra i teologi preferiti da papa Benedetto XVI vi è sicuramente, al primo posto, il benedettino italo-tedesco Romano Guardini (1885-1968), un uomo di grande intelligenza e di grande cultura sia umano-filosofica che teologica. Indimenticabile è Il Signore, una biografia di Cristo che ha ispirato poi il Gesù di Nazaret del defunto Papa.
Spirito eclettico, nel 1919 lo stesso Guardini pubblica Lo Spirito della Liturgia in cui l’autore dimostra una grande sensibilità e, da buon benedettino, una comprensione e l’urgenza di una riforma della liturgia stessa. Intuizioni poi riprese da papa Ratzinger nell’indimenticabile Introduzione allo spirito della Liturgia del 2001.
Leggendo I santi segni del benedettino italo-tedesco mi imbatto in una piccola ma preziosa meditazione sulla cenere, quanto mai opportuna per il tempo liturgico che incominciamo a vivere.
Ascoltiamo queste suggestioni guardiniane per gustarne la grande attualità.
«Caducità: ecco cosa significa la cenere. La nostra caducità, non quella degli altri. La nostra, la mia! Essa mi parla del mio trapassare, quando il sacerdote al principio della Quaresima, con la cenere dei rami un dì freschi e verdi della trascorsa domenica delle palme, mi disegna col segno della croce:
Ricordati uomo/Sei polvere/E in polvere tornerai.
Tutto diventa cenere. La mia casa, il mio abito, i miei arredi, il mio denaro; campi, prati, boschi. Il cane che mi accompagna, e il bestiame che è nella stalla. La mano con cui scrivo, l’occhio che legge, l’intero mio corpo. Le persone che ho amate; le persone che ho odiate; le persone che ho temute. Quello che mi è apparso grande sulla terra, quello che mi è sembrato piccolo, quello che stimai pregevole: tutto cenere, tutto…».
La liturgia ora ha aggiunto all’imposizione delle ceneri: Convertitevi e credete al Vangelo.
Ma il senso dell’austero simbolo della cenere è lo stesso: iniziare l’itinerario spirituale della Quaresima e giungere completamente rinnovati alla Pasqua di Cristo. Pertanto facciamo nostra l’orazione che la liturgia ci fa pregare nell’imposizione della sacre ceneri:
O Dio, che non vuoi la morte dei peccatori ma la conversione,
ascolta benigno la nostra preghiera e benedici queste ceneri,
che stiamo per imporre sul nostro capo
riconoscendo che siamo polvere e in polvere ritorneremo;
l’esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati
e una vita rinnovata a immagine del tuo figlio risorto.
Amen.
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