A luglio, come diaconi permanenti della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, abbiamo vissuto una giornata di ritiro spirituale insieme al vescovo Giuseppe presso l’Abbazia del Goleto in Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino).
Hanno partecipato al ritiro anche gli aspiranti diaconi permanenti, che quest’anno hanno iniziato il loro cammino formativo teologico-pastorale, ritenendo che tali ritiri rappresentino un valido strumento per una scelta vocazionale consapevole e responsabilmente meditata.
Giunti a destinazione nella prima mattinata, siamo stati accolti con gioia e calorosa amicizia dal vescovo della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia mons. Pasquale Cascio. Era presente con noi anche il responsabile diocesano dei diaconi permanenti don Andrea Annunziata.
Dopo un breve ristoro ed una preghiera iniziale, il vescovo Pasquale ci ha illustrato il programma della giornata, incentrata sull’approfondimento biblico, necessario per il discernimento della vocazione cristiana.
La lectio divina
Mons. Cascio ha diviso la lectio divina in due sezioni: La lettura e la meditazione, L’azione e la testimonianza.
Nella prima sezione ci siamo soffermati su due atteggiamenti di base: il silenzio ed il deserto interiore. Il silenzio che rende possibile un ascolto orante, il deserto che ci fa accogliere nella sua pienezza la freschezza inebriante della rugiada. Solo un ascolto attento ci permette di accogliere la volontà del Signore, di riconoscere la sua voce tra le tante interferenze e i tanti rumori della nostra vita. Ecco, quindi, che il silenzio non è l’assenza di rumore, ma è preghiera orante che ci permette di meditare e di metterci in contatto diretto con Dio.
La visita dell’Abbazia
Subito dopo questa magistrale considerazione offertaci da mons. Cascio, ci siamo recati presso i vari siti visitabili dell’Abbazia. Particolarmente significativa è stata la visita alla biblioteca, che custodisce la storia e la spiritualità del luogo che abbiamo visitato e che è stata una valida introduzione alla seconda sezione: L’azione e la testimonianza.
In essa, abbiamo tentato di passare dal testo biblico alla vita. Un compito arduo e delicato, poiché in esso si esplica la nostra credibilità. È la testimonianza che diamo nella vita ad autenticare la veridicità del nostro cammino, ed è allora che possiamo essere sale e luce per gli altri, quel lievito capace di far lievitare la massa.
Le conclusioni di mons. Giudice
Il vescovo Giuseppe ci ha incoraggiati a proseguire nel nostro cammino, che intende intensificare ed approfondire affinché ci sia un collegio diaconale sempre più preparato ad affrontare le sfide pastorali che l’attuale crisi vocazionale sta determinando con preoccupante frequenza e da cui nasce la necessità di una adeguata preparazione cristiana ed umana.
Un momento della visita alla Abbazia Uno degli spazi interni dell’Abbazia
Oggi più che mai anche nel ministro ordinato si richiede una preparazione sempre più approfondita e permanente per affrontare la sfida dell’evangelizzazione, che il tempo in cui viviamo ci impone: essere cristiani maturi, portatori di speranza, fra tradizione e futuro.
Subito dopo un’agape fraterna, siamo rientrati a Nocera, corroborati ed arricchiti da questo momento di intensa spiritualità, con il fermo proposito di ripeterlo con maggior frequenza.
Dal collegio dei diaconi permanenti e dal gruppo degli aspiranti si eleva il grazie al vescovo Giuseppe, al vescovo Pasquale e al responsabile don Andrea.
Don Luigi Loreto
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