Lourdes 2023. Mons. Giudice: «Possiamo diventare luogo baciato da Dio»

Il Vescovo ha presieduto questa mattina la Messa alla Grotta. Ieri sera ha, invece, guidato la fiaccolata sull’Esplanade del Santuario di Lourdes
La Messa alla Grotta presieduta dal Vescovo

«Possiamo diventare luogo baciato da Dio», così mons. Giuseppe Giudice ha concluso l’omelia della Messa presieduta questa mattina alla Grotta delle apparizioni.

Il Vescovo presiede il 51° pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dalla PUACS.

Nel giorno della memoria liturgica di sant’Agostino, mons. Giudice ha invitato ad una profonda riflessione spirituale.

Nell’omelia alla Grotta ha detto: «Qui Maria si è mostrata alla piccola Bernadetta, ha rivelato la sua Immacolata Concezione, ha chiamato a preghiera e conversione, e a costruire una cappella».

Grotta icona dell’umanità

«Qui la Grotta, icona dell’umanità, angusta e sporca come quella di Betlemme, ricorda all’uomo, ad ogni uomo, che egli è capax Dei. Ed è in questa capacità, secondo la prospettiva dei Padri, che è scritta la dignità di ogni uomo, di tutto l’uomo, e dell’uomo di sempre», ha proseguito.

«Sì, sorelle e fratelli, ogni uomo è capace di Dio, può accoglierlo, può diventare abitacolo della divinità, spazio liberamente offerto al dono di Dio», ha detto il Pastore.

«Qui ci viene ricordato che Dio, prevenendo, ha fatto sì che Maria fosse grotta incontaminata, Vergine, pura, tutta bella; Lei, l’unica; e in Lei la grazia ha evitato la ferita del peccato, mentre in noi viene a guarire la piaga, prodotta dallo stesso peccato. Maria, nella sua umiltà, è stata capace di Dio più di ogni uomo, Benedetta nei secoli per sempre. Ella totalmente lo ha accolto, portato e donato per aiutare ogni uomo nel pellegrinaggio della sua vita».

Il richiamo a sant’Agostino

Il richiamo alla memoria di sant’Agostino: «Cercatore e pellegrino, ricorda ad ogni uomo di non smettere di cercare perché: Fecisti nos ad te, Domine, et inquietum est cor nostrum donec requiescat in Te – Ci hai fatti per te, o Signore, e inquieto è il nostro cuore finché non trova riposo in te (Confessioni, 1,1). Camminando, errando, cantando, sant’Agostino è approdato alla “bellezza antica e sempre nuova”, offerta sempre a tutti gli inquieti evangelici, invitati a camminare, cercare e cantare».

«E san Paolo nella prima lettura usa parole di incoraggiamento per aiutare il popolo nella ricerca della fede», ha aggiunto.

«Come una mamma, che non si arrende dinanzi al figlio inappetente; ad un insegnante che non si scoraggia dinanzi allo scolaro svogliato: siamo chiamati, alla scuola di Maria e dei Santi, a camminare e a vincere ogni fariseismo, per non essere “stolti e ciechi”, e a non confondere l’oro con il tempio, e l’altare con l’offerta. Dio è sempre più grande di ogni contenitore, fosse anche la vita santa dei Santi», ha riflettuto.

Possiamo diventare luogo baciato da Dio

«Capaci di Dio, chiamati all’altezza della perfezione, non dimentichiamo che siamo grotta piccola ed angusta, ma che può diventare luogo baciato da Dio e spazio santo che attira ogni pellegrino della vita», ha concluso mons. Giudice.

Sabato pomeriggio, il Vescovo ha presieduto la recita del Santo Rosario alla Grotta e ieri sera ha presieduto la fiaccolata sull’Esplanade del Santuario.

La benedizione del Vescovo al termine della fiaccolata a Lourdes
La fiaccolata

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