Verso il pellegrinaggio a Lourdes: la Madonna ci aspetta

Don Gaetano Ferraioli, direttore della PUACS, racconta i preparativi del pellegrinaggio che chiuderà l’anno del cinquantesimo della Diocesi a Lourdes.
Il Vescovo con don Gaetano durante l’offerta dei fiori all’Incoronata

Riscoprire lo spirito del volontariato e, per i sacerdoti, accogliere l’invito della Vergine per ritrovare l’essenza vocazionale e ministeriale.

Don Gaetano Ferraioli mette queste intenzioni nel cuore della Madonna di Lourdes che incontra da 45 anni, ogni anno, in pellegrinaggio. Era un giovane volontario quando, nel 1978, raggiunse per la prima volta la cittadina francese raccogliendo l’invito del servo di Dio Alfonso Russo.

Oggi il sacerdote è il direttore della PUACS, associazione che dal 1973 accompagna gli ammalati della Diocesi in pellegrinaggio alla grotta di Massabielles. Lo rifarà anche quest’anno, a compimento del cinquantesimo dei pellegrinaggi mariani, insieme ai 100 fedeli che, guidati dal vescovo mons. Giuseppe Giudice, saranno a Lourdes dal 25 al 29 agosto.

Il vescovo Giuseppe insieme al servo di Dio Alfonso Russo accende il cero votivo alla grotta delle apparizioni

«L’anno del cinquantesimo è stato speciale perché abbiamo introdotto tante iniziative, tra cui la mostra con le foto e gli oggetti appartenuti al servo di Dio Alfonso Russo e la presentazione del libretto “Come Pellegrini”. Soprattutto abbiamo ripreso gli incontri con il personale», afferma il direttore. 

Lui per primo ha vissuto tutti i passaggi, da giovane volontario fino alla vocazione sacerdotale: «Stiamo facendo incontri quindicinali per prepararli spiritualmente e al servizio. Soprattutto, renderli consapevoli che la nostra opera è un continuo rendimento di grazie al Signore per il carisma associativo che ci ha donato e che viviamo da 60 anni. Un mandato attuale e che va sempre ravvivato». Contestualmente, sono riprese le testimonianze nelle parrocchie.

Sono, invece, cambiate le modalità del pellegrinaggio. Si andrà in aereo, il treno è diventato impossibile sia per i costi, che per questioni logistiche: inoltre «si è propensi a fare meno sacrifici. Se penso a cosa si facesse prima: quasi 30 ore di viaggio, il caldo e le carrozze non ventilate; il personale impegnato a pulire, a preparare il vitto e ad assistere gli ammalati in condizioni disagevoli».

Il tema di quest’anno è “Che si costruisca una cappella”, preceduto nel 2022 da “Andate a dirlo ai sacerdoti”. La Vergine Maria cosa dice ai sacerdoti? «Che dovremmo riprendere la nostra missione, ritornare alla bellezza della chiamata, al perché sono diventato sacerdote. Lo siamo – risponde don Gaetano – per servire il Signore nella Chiesa, nella comunità cristiana. La preoccupazione di Gesù, “essere nel mondo e non del mondo”, è una realtà. Abbiamo difficoltà non solo vocazionali, ma anche nel ministero».

Il sacerdote riflette: «Il tema di Lourdes va attualizzato. È un’esortazione forte per rimetterci in gioco con entusiasmo, slancio e perseveranza».

Infine, un richiamo alla bellezza e necessità del volontariato: «Il servizio agli ammalati non deve e può essere estemporaneo. Richiede programmazione e continuità. È faticoso, ma è una grazia per chi lo riceve e per chi lo dona. Come sacerdote e direttore, guida dell’associazione, non mi stancherò mai di motivare affinché questa missione possa continuare».

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