Auguri di Natale: il Vescovo incontra la Curia

Mons. Giudice: «Quando intorno a noi ci sono rumori di guerra, dentro di noi dobbiamo trovare la pace»
Veduta dall’alto dell’incontro augurale – foto Santuario Madonna dei Bagni

“Gloria a Dio e pace in terra agli uomini amati dal Signore”: questo il tema della meditazione che il vescovo Giuseppe ha offerto venerdì 16 dicembre al clero e ai collaboratori degli uffici della curia nell’incontro per lo scambio degli auguri in vista del Santo Natale che ha avuto luogo nella parrocchia di Santa Maria dei Bagni in Scafati, dallo scorso settembre affidata alla cura pastorale di mons. Domenico Cinque.

Dopo la preghiera dell’ora media, mons. Giuseppe Giudice, riprendendo il componimento Natale del poeta Giuseppe Ungaretti, scritto a Napoli nel 1916, nel pieno della Prima Guerra mondiale, ha osservato, riferendosi ai tragici fatti d’attualità: «Quando intorno a noi ci sono rumori di guerra, dentro di noi dobbiamo trovare la pace».

Quindi è seguita l’analisi: «Di fronte al mistero del Natale riscontriamo diversi atteggiamenti, tra cui distrazione, indifferenza e noia» è stata l’osservazione del Pastore diocesano. «Oggi gli psicologi non parlano di malinconia, ma di “malinconoia”: una noia che si vela di malinconia e che non attacca le persone che sono in difficoltà, ma quelle che stanno bene»; una “malattia” che si accentua nei giorni natalizi, durante i quali puntualmente aumentano i suicidi, perché «quando le luci della città non entrano nel cuore, il paese è disgraziato».

Un momento dell’incontro – foto Insieme

Dinanzi al Natale

Dinanzi al Natale c’è una distrazione «che ci rende incapaci di accogliere un bambino, di accogliere il Mistero» e c’è una indifferenza dinanzi alla quale «occorre recuperare quella che san Giovanni XXIII chiamava “sapientia cordis”, la sapienza del cuore, per riconoscere il tempo del lutto e il tempo della festa, per non utilizzare il lutto come un alibi per non fare festa e la festa come un alibi per far finta che stiamo sempre bene».

Dinanzi alla noia, invece, il Vescovo ha suggerito la via dello stupore, della meraviglia, «che ci fa tornare all’infanzia spirituale», in un mondo occidentale «che sembra essersi seduto».

Non c’è pace al mondo se non c’è nel nostro cuore

Riprendendo il Salmo 122, mons. Giudice ha sottolineato: «Non ci può essere pace nel mondo se non c’è pace nel nostro cuore, nelle nostre famiglie: “Sia pace nelle tue mura” (Sal 122). Occorre educare alla pace. San Francesco ha avuto il coraggio di cominciare da se stesso». Invece «oggi c’è un pacifismo belato», è stata la denuncia del Vescovo. Per educarci alla pace possiamo tornare al Concilio, che nella Gaudium et Spes ha dichiarato: “La pace non è la semplice assenza della guerra, né può ridursi unicamente a rendere stabile l’equilibrio delle forze avverse” (GS, 78). Quindi la domanda: «In Italia non abbiamo la guerra, ma c’è la pace?».

Infine, il monito a riportare al centro l’uomo: «Oggi stiamo confondendo l’umano con l’animale, abbiamo perso il centro dell’umanità: c’è un deficit affettivo da curare». E l’esortazione alla Chiesa diocesana: «Stiamo attenti a non stracciare la tunica di Cristo, non giochiamo con le cose di Dio. Fuori c’è un mondo che attende una Chiesa profetica».

Foto di gruppo al termine dell’incontro – foto Insieme

Il saluto della Curia

Dopo la riflessione del Pastore diocesano, il vicario generale mons. Vincenzo Leopoldo, nel porgere gli auguri al Vescovo a nome del clero, ha detto: «Siamo chiamati a vivere un Natale nello spirito di una rinnovata evangelizzazione, che la Chiesa vuole “sinodale”. Questo ci deve aiutare a tornare alle origini». Poi l’invito: «Oggi più che mai abbiamo bisogno di dialogo, con gli altri, fra noi, con noi stessi».

Anche i laici di Curia, in rappresentanza delle varie realtà in cui svolgono un servizio e della cooperativa Priscus, hanno augurato buon Natale al Vescovo e a tutti i presenti. A mons. Giudice è stato donato uno zucchetto ed una scultura in legno.

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