La Nostra Famiglia, dalla parte dei bambini

Nuovi spazi e progetti per il centro di riabilitazione di Cava de’ Tirreni. Ne abbiamo parlato con la direttrice operativa dell’associazione, Valentina Ferrario
Valentina Ferrario – Direttrice Operativa

L’Associazione “La Nostra Famiglia” si dedica alla cura e alla riabilitazione dei bambini con disabilità e opera a Cava de’ Tirreni dal 1976. A ottobre sono stati inaugurati i nuovi locali, adiacenti alla sede storica di Villa Ricciardi.

Ass. La Nostra Famiglia – esterno della nuova struttura di via Rotolo

Direttrice, lavorare insieme per essere sempre dalla parte dei bambini. Qual è la ricetta per farlo?

«La parola magica è proprio questa: “insieme”, una pluralità di competenze professionali e di ricchezza umana per abbracciare il percorso di vita di questi bambini con disabilità, sia dal punto di vista delle competenze e delle professionalità sanitarie, che necessitano tuttavia di essere accompagnati anche da questa passione per la vita che si esprime nell’amore e nei gesti di cura. Nel centro, il nostro operato fa riferimento a precisi protocolli riabilitativi dei vari settori che sempre vengono aggiornati sulle evidenze della ricerca.

Il Centro di Riabilitazione di Cava de’ Tirreni è in rete con i poli riabilitativi e con l’IRCCS “Eugenio Medea”, sezione scientifica de La Nostra Famiglia. La ricerca che viene fatta presso l’Istituto scientifico è traslazionale e quanto viene scoperto, approfondito e indagato, ha poi una ricaduta concreta per migliorare la tipologia di trattamenti riabilitativi offerti presso i vari centri».

La Nostra Famiglia cresce per essere sempre più al servizio del territorio, abbracciando un’utenza proveniente da tutta la provincia. Ma in concreto, cosa offre l’ampliamento?

«Nell’ampliamento sono state trasferite tutte le attività riabilitative ambulatoriali, dotati di nuova tecnologia. Tra le novità gli spazi dedicati alla riabilitazione virtuale immersiva e l’aula multisensoriale. La prima è dedicata ai bambini con patologia neuromotoria che possono fare riabilitazione in una stanza magica, immersiva, dove immagini, colori, suoni, vengono proiettati a parete e a pavimento e avvolgono il bambino, lo motivano a fare degli esercizi, a compiere operazioni cognitive-mentali che in una stanza normale farebbe fatica a compiere. Nell’aula multisensoriale, invece, i bambini che lavorano a livello psicomotorio sono avvolti in un contesto che diventa motivante a 360 gradi, attraverso le essenze, la musica, le bolle. Il servizio semiresidenziale continuerà a svolgersi in Villa Ricciardi, dove i bambini effettuano gli interventi riabilitativi».

Alla riabilitazione si affianca l’istruzione. I piccoli utenti frequentano contemporaneamente la Scuola dell’Infanzia e Primaria annessa al Centro. Unico caso in regione Campania. Perché è importante questo connubio?

«È molto importante. I nostri bambini frequentano sezioni distaccate dell’Istituto Comprensivo San Nicola di Cava de’ Tirreni in virtù di una Convenzione con il Ministero dell’Istruzione, grazie alle attività didattiche svolte da insegnanti specializzati e programmate in sintonia con il percorso educativo-riabilitativo predisposto dall’équipe medico-psico-pedagogica del Centro.

Quando un bambino è affetto da un bisogno sanitario importante deve essere immerso in modo intensivo nell’aspetto riabilitativo, ma non si può dimenticare l’aspetto educativo. Poter avere nella nostra struttura tre sezioni di scuola primaria e una sezione di scuola dell’infanzia statale significa poter immergere i bambini in un percorso di riabilitazione e scolastico senza fratture. Questo non significa tenerli separati dai coetanei, assolutamente. Ma dobbiamo fornire loro prima il giusto equipaggiamento per affrontare le difficoltà. La scuola e la riabilitazione saranno il trampolino di lancio per la loro vita e per la futura inclusione nei successi percorsi scolastici». 

Quali sono i vostri punti di forza e cosa si può migliorare?

«I nostri punti di forza sono la competenza e la passione per quello che facciano. Il nostro centro non a caso si chiama La Nostra Famiglia, ma è stata una volontà del fondatore che è un sacerdote, il beato Luigi Monza, che sosteneva che chi veniva presso i nostri centri doveva sentirsi accolto, come in una famiglia e poter sentire di essere compreso e sostenuto nel suo bisogno. E ogni giorno possiamo migliorare il desiderio di essere sempre più famiglia, sempre più in rete, vicini al territorio e dalla parte dei bambini. Per fare bene il bene così come don Luigi ci ha insegnato».

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