Corso per operatori pastorali: alla scuola del Maestro

Il prossimo appuntamento è per il 17 gennaio per il secondo modulo
Don Michele Falabretti (al centro) con don Giuseppe Pironti, il vescovo mons. Giuseppe Giudice e l’equipe diocesana di Pastorale giovanile

Ha preso il via ad ottobre presso la parrocchia di S. Maria delle Grazie in Angri il corso diocesano di formazione di base per operatori pastorali promosso dall’Ufficio catechistico in collaborazione con i referenti per la Pastorale Giovanile e la Pastorale Familiare.

Il corso, articolato in tre moduli e riservato a tre delegati per ciascuna parrocchia che siano attivamente impegnati nei settori della catechesi, della liturgia o della carità, è in realtà accessibile a chiunque attraverso la diretta streaming dei vari appuntamenti offerta dal canale YouTube PG Nocera – Sarno.

Il primo modulo, dedicato all’area biblica, ha visto come relatori mons. Carmine Citarella, parroco di S. Maria delle Grazie in Casali di Roccapiemonte, e padre Vincenzo Anselmo, gesuita originario di Nocera Inferiore, biblista e docente presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale – Sezione San Luigi.

Introducendo la prima serata del corso, don Vincenzo Buono, responsabile dell’Ufficio Catechistico diocesano, ha voluto richiamare gli orientamenti pastorali del vescovo Giuseppe per il nuovo anno: “Ci mettiamo sulla strada che da Gerusalemme porta a Gaza per metterci alla scuola del Maestro”. A mons. Citarella è toccato il compito di introdurre gli operatori pastorali ad una conoscenza generale della Sacra Scrittura, ponendosi davanti all’Antico e al Nuovo Testamento “con gli occhi dell’uomo della strada”.

Nell’ambito degli incontri i delegati si sono ritrovati presso l’auditorium “Sant’Alfonso Maria de Liguori” di Pagani per incontrare don Michele Falabretti, responsabile nazionale del Servizio di Pastorale Giovanile, che, alla presenza del Vescovo e di numerosi sacerdoti, ha presentato alla diocesi Seme divento, il nuovo progetto della CEI dedicato agli adolescenti. Don Falabretti, con una relazione densa di spunti, di interrogativi e di indicazioni pratiche, ha esortato la comunità diocesana a rivolgere il proprio sguardo sui più giovani, che rappresentano il futuro ma anche il presente della Chiesa: “Usciamo dalla logica secondo cui c’è qualcuno che deve imparare tutto e qualcuno che sa già tutto. Gli adolescenti sono inesorabili, sono per noi una provocazione; sono segnalatori, sono come i polmoni, sentono l’aria intorno per primi”.

Nelle due serate conclusive del primo modulo padre Vincenzo Anselmo ha presentato ai delegati delle parrocchie il passo della Scrittura richiamato dal Vescovo negli orientamenti pastorali, ossia l’incontro di Filippo con l’eunuco (At 8,26-40), e ha illustrato il significato profondo dello shabat, il sabato, il giorno di festa per gli ebrei, mettendolo in correlazione con la domenica, giorno primo e ultimo per i cristiani. “È una gioia per me poter servire il luogo e la Chiesa che mi ha generato alla fede” ha esordito padre Anselmo: “tornare qui è tornare alle origini, portando con me qualcosa di quanto ho appreso in questi anni”.

Il prossimo appuntamento per gli operatori pastorali è per il 17 gennaio per il secondo modulo, dedicato all’area teologica, cui seguirà – a febbraio – il terzo ultimo modulo, improntato sull’area pastorale.

Antonio Pontecorvo

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