Tutti a mensa

Il servizio di refezione scolastica non è partito dappertutto. Dove, invece, è iniziato l’esperienza è molto positiva. Una fotografia del territorio tra scuole statali e paritarie.
Il servizio mensa nella scuola “Immacolata” di Pagani

Non solo un luogo di somministrazione dei pasti, ma un vero e proprio momento di formazione e educazione per i bambini all’interno del più ampio contesto scolastico educativo.

Fatta questa premessa la mensa scolastica non può essere considerata come una mera comodità.

Deve essere, quindi, tra le priorità di amministratori comunali e dirigenti scolastici al pari del rientro a scuola in presenza.

Il nodo centrale resta l’emergenza sanitaria da Covid-19 e proprio come per il ritorno tra i banchi è fondamentale guardare alla sicurezza dei bambini e dare risposte chiare ai genitori.

Di sicuro complicata è la parte che riguarda le soluzioni organizzative e le competenze per mettere a disposizione il servizio mensa e garantire il “tempo pieno” ai piccoli alunni.

Sono le singole realtà scolastiche, di concerto con le amministrazioni, ad essersi occupate di identificare soluzioni organizzative adeguate.

Da qui un variegato scenario di offerta di servizi tra gli istituti del nostro comprensorio, spesso diverso tra realtà della stessa città.

«Già dal 6 settembre scorso – ci racconta suor Tecla Giannubilo, direttrice della scuola paritaria “Immacolata” di Pagani – siamo partiti con il tempo pieno e la mensa. Ogni giorno sono più di 100, tra scuola dell’infanzia ed elementari, i bambini che restano a pranzo. I bambini mangiano in classe, gli viene portato il pasto al loro posto e con loro restano anche le maestre. Per noi la mensa è un momento importante, di crescita».

Alla scuola “Immacolata” il pranzo è preparato in struttura, dalle cuoche interne.

In fase di attivazione, invece, la mensa presso la scuola paritaria “Preziosissimo Sangue”, sempre a Pagani. La direttrice, suor Anna Paganelli, spiega: «Abbiamo diverse richieste da parte dei genitori. In accordo con i nostri consulenti e dopo un confronto con l’Asl ci adopereremo per soddisfare tutte le esigenze».

Si valuta l’attivazione, invece, negli istituti statali di Nocera Inferiore. A confermarlo è l’assessore al ramo, Federica Fortino: «Da parte dell’amministrazione c’è tutta la volontà di attivare il servizio, che tuttavia non è mai partito prima di ottobre. Valuteremo con le dirigenti scolastiche la reale richiesta e chiederemo il parere dell’Asl per l’utilizzo delle aule».

Manca l’ufficialità dell’attivazione anche per le scuole comunali di Angri. «La scuola certamente aderirà al servizio mensa quando il Comune lo farà partire – spiega la dirigente del Primo circolo didattico, Olimpia Tedeschi –. I genitori dei bambini della scuola dell’infanzia, a cui è riservato il servizio, si sono regolarmente iscritti. Attendiamo indicazioni. Seguiremo dei protocolli di sicurezza. Verranno portati cibi preconfezionati, per evitare lo scodellamento. I bambini consumeranno il pranzo nelle proprie aule e i banchi saranno igienizzati dal personale scolastico prima e dopo i pasti».

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