Tommaso Maria Fusco: cantore del Preziosissimo Sangue

Luglio è il mese del Preziosissimo Sangue. Suor Lionella Calderaro analizza la devozione del beato Tommaso Maria Fusco

Tommaso Maria Fusco, sacerdote caritatevole, dotto fondatore delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, nacque il 1° dicembre 1831, a Pagani, cittadina della provincia di Salerno, la terra dove operò e morì il grande Dottore della Chiesa Alfonso Maria de Liguori.

La vita del nostro don Tommaso, a partire dai primi anni di sacerdozio, si identifica con le iniziative della sua attività apostolica, espressione  della sua spiritualità aperta al sì della risposta caritativa ai bisogni dei fratelli. Ha preceduto i tempi dimostrandosi profeta e testimone della Carità del Preziosissimo Sangue, di cui era devotissimo.

Suor Lionella Calderaro alla Santa Messa per la festa del beato Tommaso Maria Fusco

La devozione al Sangue prezioso lo brucia e l’attività apostolica lo prepara gradualmente alla missione vera e propria. Nella quotidiana meditazione del mistero del Sangue di Cristo, matura in lui il desiderio di una maggiore dedizione alla Sua gloria e di un amore più grande da accendere nelle anime da lui guidate.                 

Amore di Dio e amore del prossimo fanno scattare in don Tommaso un’urgenza: creare una casa ed affidare la cura delle fanciulle abbandonate e delle orfane alle giovani più preparate.  Dopo lunga preghiera, incoraggiato dagli amici sacerdoti, il 6 gennaio 1873, fonda una nuova Istituzione: la Congregazione delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue. Per trovare i mezzi necessari al sostentamento delle sue orfane, andava “pezzente lui” a chiedere, ad implorare. Da ciò emerge tutta la carità sacerdotale di un maestro di vita che conquistava con la sua dolcezza.

Al prossimo, quindi, dedica tutte le sue energie e mette a disposizione la sua casa, i suoi beni e, soprattutto il suo cuore nel quale sa accogliere tutti senza discriminazione. Sulle orme del Maestro Gesù, don Tommaso cominciò quindi prima a fare e poi ad insegnare; entrò nella logica dell’amore e operò evangelicamente, nel pieno rispetto della dignità dell’uomo e della sua promozione integrale.

«Tutto acceso di divina carità, in continuo crescere nell’amore, il 24 febbraio 1891 consegnò al Signore, che amò prima di tutto e al di sopra di tutto, la sua vita di sacerdote esemplare, d’invitta fede, testimone di ardente eroica carità e di perdono ai nemici».

Quindi, come Cristo concluse la sua vita terrena in un supremo atto d’amore spargendo tutto il suo divin Sangue, così il beato Tommaso testimonia ciò che aveva insegnato agli altri, in semplicità e umiltà, col martirio del cuore, spezzato da un’atroce calunnia, imitando il Crocifisso fino in fondo.

La Carità del Sangue lancia, ancora oggi, le sue Figlie per le vie dell’amore che non conosce limiti quantitativi e qualitativi, aggiungendo sempre altri traguardi. Noi, sue Figlie, accogliendo il Carisma come ricchezza dello Spirito, lo condividiamo nella Chiesa svolgendo un’opera instancabile nel campo della catechesi, nelle opere sociali, nelle attività assistenziali. I destinatari del nostro servizio di carità sono i fratelli più poveri e bisognosi, i ragazzi e le ragazze che frequentano le nostre scuole, i malati e i sofferenti tra le corsie degli ospedali.

Suor Lionella Calderaro

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