«La superiora qui venuta è una santa»

Nuovo appuntamento con la rubrica di suor Agnese Pignataro.

L’arrivo di suor Maria Consiglia a Nocera Inferiore e il rapporto con il vescovo Raffaele Ammirante.

di suor Agnese Pignataro

L’11 luglio 1872 suor Maria Consiglia e tre amiche giunsero da Napoli nel villaggio di Casolla presso Nocera Inferiore, vicino alla Cattedrale, e si sistemarono in una casa presa in affitto. Il 14 dello stesso mese il vescovo Raffaele Ammirante benedisse la Casa e l’Opera. Dopo qualche giorno fece istanza perché si aprisse una scuola esterna per fanciulle povere e il 22 luglio Maria Consiglia diede inizio all’istruzione.

L’inizio dell’Opera

Ogni giorno, con grande carità e pazienza, raccoglieva le fanciulle dei dintorni. La domenica le radunava per farle partecipare alla Santa Messa e all’ora del vespro insegnava loro il catechismo. L’insegnamento avveniva davanti alla cappella in un lungo androne, dove pose degli scanni per farle sedere. Questa rudimentale scuola iniziò il 4 agosto 1872. Dapprima aveva invitato le zitelle, poi accorsero in gran numero anche le maritate, persino le anziane. 

I frutti di questo apostolato non si fecero attendere: molte si riaccostarono ai sacramenti dopo anni che ne erano state lontane. Per dimostrare il mutamento di condotta le portarono e le posero ai suoi piedi: timpani, nacchere, ferri di cavallo e corna, tamburi e castagnelle, tutti strumenti di divertimento e oggetti superstiziosi per allontanare il malocchio. Il 28 agosto aprì l’orfanotrofio con quattro orfane; nel mese seguente ne furono ammesse altre. 

Alla festa della Madonna Addolorata, celebrata il 22 settembre, si premise un novenario diviso in tre tridui e vi predicarono tre sacerdoti. La mattina della festa, il vescovo mons. Ammirante presiedette alla Celebrazione Eucaristica e dopo la Santa Messa vestì le prime probande.

La prima fondazione a indirizzo sociale

L’abito era una rozza veste di panno nero formato delle tuniche dei cappuccini; una cinta di cuoio nera, con corona di sette decadi al fianco; una catena di acciaio al collo, da cui pendeva un crocifisso di bronzo, un senale bianco, un largo fazzoletto al collo che copriva le braccia, il petto e il capo e poi discendendo per gli omeri fino ai calcagni avvolgeva tutta la persona. La fondazione di Maria Consiglia fu la prima a indirizzo sociale a sorgere durante l’episcopato di mons. Ammirante.

Suor Maria Consiglia e le prime compagne ebbero il titolo di Pastorelle della Salette, recepito nei documenti civili del tempo, nei documenti ecclesiastici si ha quello di Eremite della Salette; dal 1882 questo titolo diventa ufficiale in tutti i documenti sia civili che ecclesiastici.

«La superiora qui venuta è una santa»

Alla fondazione di Casolla è legato il primo abbozzo di Regole dell’istituto. Maria Consiglia scelse questa località per “economia”, come dirà chiaramente in una petizione del 1882 rivolta al ministro dell’Interno per ottenere il permesso di questuare nella città di Napoli. L’altro motivo, che a parer nostro sembra più determinante, è l’elezione nel 1871 a vescovo della diocesi di Nocera de’ Pagani di don Raffaele Ammirante.

Quando seppe da alcuni ecclesiastici di Napoli, e dalla stessa suor Maria Consiglia, che aveva intenzione di fondare un’Opera a beneficio delle fanciulle povere e abbandonate mostrò subito interesse e l’appoggiò invitandola a fondare nella sua diocesi. A molti era solito ripetere: «La superiora qui venuta è una santa»

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