Le diverse tipologie di musei ecclesiastici

Che cosa possono offrire i musei ecclesiastici? Quali beni da visitare? Affronta l’argomento Salvatore Alfano, direttore del Museo San Prisco.

Dopo aver analizzato la natura e la funzione specifica dei musei ecclesiastici ci soffermiamo sulle tipologie secondo le quali esso può costituirsi. Non esistendo la possibilità di compilare un elenco esaustivo, si può fare riferimento all’ente che ne è proprietario oppure ci si può riferire al patrimonio del museo stesso. 

Abbiamo già parlato dei “tesori delle cattedrali”, le più antiche istituzioni museali ecclesiastiche tutt’oggi esistenti, come il Museo del Tesoro di San Gennaro a Napoli. Nel tempo, a queste prime raccolte di beni si sono aggiunti i “musei delle cattedrali” e quelli “dell’Opera”, famoso quello adiacente al Duomo di Firenze. Questi hanno la specifica finalità di conservare ed esibire opere d’arte e altri reperti, anche materiali e macchine di costruzione, provenienti dalle stesse cattedrali e dall’area circostante.

Le collezioni

Esistono anche vari tipi di possibili collezioni: raccolte artistiche, archeologiche, scientifiche. Oltre ai “musei diocesani”, oggi ampiamente diffusi, sono sorti in seguito musei più specifici come quelli “parrocchiali”, “monastici”, “conventuali”, vi sono poi “musei di istituti religiosi” e quelli “missionari” e delle “confraternite”. La loro natura e le finalità che essi si propongono cambia per ogni tipo di istituzione e a seconda del contesto in cui essi nascono.

Questi istituti evitano, con la loro azione culturale e pastorale, l’eliminazione, l’alienazione e in alcuni casi la dispersione di oggetti non più in uso presso le chiese particolari. Tutelano i manufatti conservati e ne consentono la fruizione in quanto documenti storico-artistici del vissuto ecclesiale e non solo ecclesiale di un determinato territorio. Volendo individuare le tipologie di beni presenti, possiamo individuare due gruppi, quelli di uso liturgico e quelli di uso paraliturgico, che si possono sintetizzare in alcune categorie e sottocategorie: opere d’arte, vasi sacri, reliquiari ed ex voto, abiti ecclesiastici e ancora manoscritti e libri liturgici, progetti architettonici ed artistici, materiale documentario. 

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