Tabernacolo, singolarità del tempio cattolico

Il Tabernacolo, custodia dell’Eucarestia, è una singolarità dei luoghi di culto cattolici. Un valore fondamentale da tenere come punto focale.

Visitando le grandi capitali del Nord Europa e in particolare le cattedrali protestanti ci si accorge come all’interno di questi maestosi edifici si avverta un’assenza della “Presenza”: manca il Tabernacolo, la custodia eucaristica.

Essendo luoghi di culto protestanti, seguono la dottrina teologica della Consustanziazione: il pane e il vino mantengono la loro natura fisica e diventano anche corpo e sangue di Cristo. Per la dottrina cattolica vi è la Transustanziazione, definizione dogmatica stabilita durante il Concilio di Trento nella XIII sessione dell’11 ottobre 1551, con il “Decreto sul santissimo sacramento dell’Eucaristia”. Il documento afferma la reale conversione totale di tutta la sostanza del pane e del vino in corpo e sangue di Cristo anche a conclusione della celebrazione eucaristica, per questo le particole consacrate nelle chiese cattoliche vengono custodite nei tabernacoli.

La stessa sensazione si ha nell’entrare negli edifici di culto delle altre due religioni monoteiste: la Sinagoga Ebraica e la Moschea dell’Islam, ove vi sono ampi spazi per la preghiera comunitaria e la condivisione della Parola.

Da cattolico, quando si accede in una chiesa, è buona prassi indirizzarsi dove arde la lampada, simbolo della custodia eucaristica, presenza reale di Cristo, il “Padrone di casa”. La Nota Pastorale della Commissione Episcopale per la Liturgia della C.E.I. su La progettazione di nuove chiese (1993) riporta: “…Il tabernacolo sia unico, inamovibile e solido, non trasparente e inviolabile. Non si trascuri di collocarvi accanto il luogo per la lampada della fiamma perenne, quale segno di onore reso al Signore…”.

Entrando nella grande Abbazia di Westminster a Londra, già chiesa cattolica, girando tra le tante cappelle e i tanti sepolcri dei monarchi inglesi, si apprezza un ambiente architettonico-artistico sublime, ma si percepisce una lacuna dal punto di vista spirituale. La stessa sensazione ho provato nelle altre cattedrali tra cui Stoccolma (Storkyrkan) in Svezia, Trondheim in Norvegia, Amsterdam e Rotterdam in Olanda; in quest’ultime addirittura all’interno vi erano presenti luoghi adibiti a punti di ristoro.

Il Cardinale Giovan Battista Montini, futuro Paolo VI, ora santo, nel discorso pronunciato il 12 maggio 1958 sull’Alpe Motta (Campodolcino, Sondrio) in occasione dell’inaugurazione del Santuario di Nostra Signora d’Europa, disse: “Quante volte, viaggiando in paesi protestanti, ho visto le nostre antiche cattedrali dedicate a Nostra Signora, a Maria Santissima, alla Madonna, deserte e belle sempre”.

Il dono dell’Eucarestia, presenza reale del corpo e sangue di Cristo, possa essere per noi punto focale di rinascita innanzitutto spirituale e possa farci comprendere il valore del Tempio cattolico, dove ogni giorno ci aspetta Cristo, presente nel tabernacolo.  Non è una presenza simbolica – non siamo protestanti – ma un’esistenza reale, vivente e attiva in chi lo accoglie e capace di metterci in relazione e farci dialogare con tutti.

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