Governo Draghi alla prova

Enrica Belli sul governo Draghi per la rubrica “Il Punto” del giornale Insieme.

La giornalista di Rai Radio 1, Enrica Belli, offre la sua riflessione sul governo Draghi per la rubrica “Il Punto” del giornale Insieme.

“Scusate, devo ancora imparare”. Il 17 febbraio, nell’Aula di palazzo Madama, è entrato per la prima volta Mario Draghi. Preceduto dai commessi e da una fama di profeta, da riserva della Repubblica, da troppo grande per essere vero, era, negli occhi degli altri politici, di noi cronisti, dei cittadini a casa, il marziano Kunt di Flaiano. Tutta colpa, tutto merito, di quel whatever it takes con cui a spalle larghe aveva fronteggiato la speculazione internazionale difendendo l’euro (aggiungendo poi – con baldanza – and believe me, it will be enough).

La fiducia alle Camere

Un discorso alto, quello con cui il nuovo presidente del Consiglio ha chiesto la fiducia alle Camere: non brillante, densissimo. A un certo punto, gestisce male il microfono. Il ministro D’Incà, ormai esperto, lo sistema; lui si scusa con quel “devo ancora imparare” che a un esordio non può non avere una eco wojtiliana (se sbaglio mi corriggerete).

L’uomo – raccontano i retroscena – nel primo Consiglio dei ministri dirà ai componenti del suo governo: «Parliamo quando abbiamo qualcosa da comunicare. Non abbiamo fatto ancora niente, quindi non comunichiamo». È il primo elemento evidente di discontinuità, una supernova in una comunicazione politica ossessionata dallo storytelling sui social network, declinato sia sulla sfera pubblica che su quella privata. Draghi invece non ha Twitter, niente Facebook, evita anche i messaggi alla nazione in prima serata: le 1893 parole con cui si è presentato in Parlamento devono bastare; i fatti (è l’auspicio) seguiranno.

Primi bilanci

Saranno le prossime settimane e mesi a consentire i primi bilanci. È il tempo di risanare, curare le ferite, ricostruire. Le poche parole, quelle necessarie e ben spese, aiutano ma non bastano. Anche noi, giornalisti e cittadini immersi in una società tutta comunicativa, abbiamo bisogno di re-imparare.

Enrica Belli

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts