Sosta in vista

Il 16 e 17 giugno, nella parrocchia Santa Maria delle Grazie di Angri, i delegati delle comunità parrocchiali si ritroveranno per la Sosta ecclesiale. Il primo giorno si porterà a compimento il discorso sullo Statuto e il Regolamento del Consiglio pastorale parrocchiale, cominciato il 12 e 13 aprile. Il secondo giorno sarà data la traccia per il prossimo anno pastorale che mette al centro una riscoperta dell’Anno liturgico e della Domenica

La sinodalità è un aspetto fondamentale della comunione, lo ha detto papa Francesco nel cinquantesimo dell’istituzione del Sinodo dei vescovi. Anche san Giovanni Crisostomo, utilizzando un’espressione simile, aveva scritto molto tempo prima: «Chiesa e Sinodo sono sinonimi». La Chiesa, dunque, non è altro che camminare insieme, tutto il popolo di Dio, clero e laici, religiosi e consacrati, nessuno escluso.

A Firenze, in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale, il Santo Padre ha parlato chiaro, indicando metodi e contenuti del cantiere che vorrebbe vedere aperto nella Chiesa italiana. Il sussidio Sognate anche voi questa Chiesa, pubblicato dalla CEI, traccia un progetto preliminare per il laboratorio di sinodalità che si dovrebbe avviare. Nella presentazione il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino, ha scritto che «non è un libro dei sogni, ma il sogno di Chiesa per realizzare il quale c’è bisogno del contributo di ciascuno».

Convocare i delegati delle parrocchie e farli confrontare sulle bozze dello Statuto e del Regolamento del Consiglio pastorale parrocchiale è stato mettere in pratica tutto questo. Lo scorso 12 e 13 aprile si è cercato di fare un tratto di strada insieme per ragionare sullo strumento per eccellenza che favorisce la corresponsabilità: il Consiglio pastorale parrocchiale.

Non disconoscere il lavoro del Sinodo, così come ha tante volte ribadito il vescovo, monsignor Giuseppe Giudice, ma cercare di seguire uno stile sinodale.

I delegati sembrano abbiano gradito. Tenendo conto di qualche defezione fisiologica e qualche assenza dettata dallo scoraggiamento che spesso caratterizza le nostre comunità, forse anche perché non tutti vogliono spendere energie e tempo per mettere in pratica la sinodalità; i presenti hanno dimostrato con le loro osservazioni di tenere fortemente agli strumenti consultivi offerti dalla Chiesa e di voler esprimere il proprio parere per vivere ancor più in sintonia la comunità.

Lo si è evinto anche dalle risposte arrivate. Su venti tavoli, tutti hanno girato alla Segreteria pastorale dei verbali precisi e ricchi di spunti, che in alcuni casi sono stati tenuti presente. I delegati hanno chiesto di rendere più comprensibili alcuni concetti contenuti negli articoli, ma anche utilizzare una terminologia più accogliente e meno formale. Sostituendo, per esempio, il verbo “Valutare” a “giudicare”, ampliando i momenti di confronto assembleare, sottoponendo alla comunità la scelta di alcuni componenti del Consiglio, porre nella giusta luce gli aspetti economici e finanziari attraverso un dialogo maggiore tra Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio affari economici.

Punti non contemplati nelle bozze, che nella redazione dello Statuto e del Regolamento definitivo saranno tenuti certamente in considerazione.

Non tutto, come è ovvio, poteva essere preso in esame, ma dei passi in avanti sono stati compiuti. Questo è l’innegabile frutto dello stile sinodale che il Papa sollecita e che il Vescovo intende seguire.

Monsignor Giudice lo ha ribadito anche nell’invito alla Sosta ecclesiale del 16 e 17 giugno: «La Sosta ci vuole aiutare a fare sintesi e a incanalare il nostro cammino ecclesiale, sorretto dalla misericordia, ricentrando il nostro sguardo sul volto misericordioso. Ci soffermeremo ancora, per dare compimento, sui Consigli pastorali parrocchiali come esercizio di sinodalità». Un cammino che si concluderà il 16 giugno, con la relazione e la presentazione dei documenti definitivi da parte della Segreteria pastorale.

Il giorno successivo, nel secondo momento della Sosta, si comincerà a mettere le basi per il prossimo anno pastorale. Come avviene già da un biennio, il Vescovo affida alla comunità diocesana la traccia a cui ispirarsi per la programmazione parrocchiale e associativa. «Ci apriremo al tempo che ci sta davanti – ha scritto nell’invito alla Sosta –, riprenderemo il tema dell’Anno liturgico e della Domenica da riassumere come concreto itinerario di fede, speranza e carità nella pastorale ordinaria».

Il 17 giugno don Franco Magnani, direttore dell’Ufficio Liturgico nazionale della CEI, aiuterà la comunità diocesana a riflettere sul tema «Con Cristo nella Chiesa, ogni anno un tempo di grazia».

Nel 2014, nell’introduzione al sussidio per l’Avvento e il Natale, curato dall’Ufficio Liturgico della CEI, don Magnani scrisse: «Ci auguriamo che le molteplici proposte di questo sussidio, affidate al sapiente discernimento dei ministri ordinati e degli operatori pastorali, possano configurarsi come stimolo fecondo per celebrare e vivere in pienezza il mistero del Verbo fatto carne». Questo è l’auspicio per la Chiesa di Nocera-Sarno: sappia accogliere quanto lo Spirito invia anche attraverso la riflessione di don Franco per celebrare e vivere in pienezza il mistero dell’incarnazione scandito dai tempi dell’Anno liturgico.

Salvatore D’Angelo

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