Quando studenti e genitori pensano ad un percorso post diploma viene subito da pensare ad un indirizzo universitario o alla ricerca di un lavoro. Meno note sono, invece, le formazioni terziarie professionalizzanti rappresentate dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy). Questi percorsi post-diploma, alternativi all’Università, offrono specializzazioni tecniche e tecnologiche attraverso un modello didattico pratico e strettamente legato alle aziende. Nonostante la loro alta efficacia nell’inserimento lavorativo (oltre l’80% dei diplomati trova lavoro nel settore) e il sostegno del PNRR, gli ITS Academy rappresentano un fenomeno di nicchia. La didattica è basata sull’apprendimento pratico e un elevato numero di ore di tirocinio (almeno il 35%).
Da quest’anno l’Istituto d’istruzione superiore “Guglielmo Marconi” di Nocera Inferiore ha aderito a questo modello con grande soddisfazione del dirigente scolastico, Alessandro Ferraiuolo.
Perché il Marconi ha scelto di aderire al modello ITS Academy, e da quanto tempo opera in questo ambito?
«L’idea è sempre stata quella di creare un ponte reale tra scuola e lavoro: non solo teoria, ma competenze che contano davvero. Già da qualche anno siamo attivi in questo modello, e oggi rivestiamo un ruolo importante: siamo capofila della filiera formativa 4+2 con l’ITS ICT Campus / ICT Academy. Ciò significa che lo studente può iniziare qui il percorso formativo quadriennale e poi proseguire, con continuità e coerenza didattica, per altri due anni. È un modello innovativo che dà agli studenti una visione chiara del loro futuro, fornendogli ottime competenze tecniche e sociali fondamentali per l’inserimento nel mondo del lavoro».
Dove si colloca questo percorso tecnologico e perché questa scelta?
«Si colloca nell’area ICT — informatica, telecomunicazioni e tecnologie digitali. È una scelta quasi naturale per noi, in quanto è un settore con fortissima richiesta nel mercato del lavoro, che lamenta difficoltà crescenti nel reperire le figure professionali ICT di cui ha bisogno. È questa la situazione paradossale in cui si trova oggi il mercato del lavoro italiano, un fenomeno noto come skill mismatch. Inoltre, l’ICT è un ambito trasversale che si collega a tanti altri settori: dalla pubblica amministrazione alle aziende private, dalla sanità all’industria 4.0».
Come è strutturato il diploma in uscita?
«Al termine del quadriennio, lo studente ottiene il Diploma di Istituto Tecnico in Informatica e Telecomunicazioni. Poi può decidere se iscriversi all’Università, è possibile accedere a qualsiasi Facoltà, o continuare, nei successivi due anni frequentando l’ITS, conseguendo il Diploma Statale di Tecnico Superiore per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, riconosciuto a livello nazionale ed europeo. In questo modo si combina un bagaglio tecnico solido con una specializzazione di alto livello, aprendo la strada sia al mondo del lavoro che a concorsi e percorsi universitari».
Quali sono i numeri e le realtà che collaborano con voi?
«La filiera tecnologica che sosteniamo si appoggia a 13 partner — aziende del settore ICT, enti pubblici e istituzioni formative. Questo significa che lo studente non studia “a vuoto”, ma si forma in un contesto già collegato al mondo produttivo. I partner ci aiutano a costruire progetti, organizzare laboratori, offrire stage e anche a capire quali siano le figure più richieste oggi dalle imprese».
Come gestite i tirocini e con quali imprese lavorate?
«I tirocini sono parte integrante del percorso. Si svolgono con aziende locali e realtà nazionali, così gli studenti possono confrontarsi con ambienti diversi: piccole realtà dove si impara ad avere responsabilità diretta e grandi aziende dove si entra in contatto con processi complessi. È un mix che rafforza le competenze e rende i ragazzi più pronti al mondo del lavoro».
Sono previsti costi alti per gli studenti?
«No, ed è questo uno degli aspetti più interessanti del modello. Non hanno nulla a che vedere con i costi di un master universitario: le spese per il quadriennio tecnico sono contenute e sostenibili (come una normale scuola superiore). Inoltre, i due anni successivi dell’ITS sono interamente coperti da borse di studio; quindi, gli studenti non hanno alcun onere economico. Questo garantisce pari opportunità a tutti, indipendentemente dalle condizioni di partenza».
In che cosa il vostro percorso si distingue rispetto ad altri ITS in Campania o in Italia?
«Per due motivi principali: l’approccio fortemente pratico, con laboratori e progetti reali, e l’inserimento in una filiera 4+2 che parte già dalla scuola con continuità. Questo ci permette di seguire lo studente dall’ingresso alla scuola superiore fino all’alta formazione post-diploma. Inoltre, la rete di 13 partner ci rende un unicum nella regione: non siamo isolati, ma collegati al mondo produttivo in modo continuo e costante».
Ci sono esperienze internazionali?
«Sì, grazie ad Erasmus e stage all’estero. È un’opportunità che arricchisce molto il percorso formativo: i ragazzi non solo migliorano le competenze tecniche, ma sviluppano soft skills come l’autonomia, la capacità di adattamento e il lavoro in team multiculturali».
Qual è il tasso di occupazione dei diplomati?
«È davvero incoraggiante: molti diplomati trovano lavoro entro pochi mesi dal termine del percorso grazie alle competenze acquisite. Le aziende ci chiedono spesso di segnalare studenti meritevoli, e questo dimostra che il collegamento scuola-lavoro funziona.
Quali figure professionali risultano più richieste dalle aziende partner?
«Tra le figure più richieste: sviluppatori software, esperti in cybersecurity, tecnici di rete, specialisti in cloud e IoT, programmatori per microservizi. Sono tutte figure strategiche in un momento in cui la digitalizzazione è un obiettivo comune a tutti i settori».
Il diploma o il percorso ITS danno anche possibilità ad altri sbocchi?
«Assolutamente sì. Il diploma può dare accesso a concorsi pubblici o all’università. In più, l’ITS offre una formazione specialistica che rende i ragazzi pronti per ruoli tecnici avanzati. Questo mix garantisce flessibilità: si può scegliere se inserirsi subito nel lavoro o continuare a crescere negli studi».
Quali sono i progetti futuri del “Marconi”?
«Stiamo lavorando per estendere questa modalità ai nuovi percorsi quadriennali anche negli altri indirizzi di studio, aumentando così le opportunità per tutti i ragazzi dell’istituto. Un impegno significativo sarà dedicato all’intelligenza artificiale, all’automazione, alla cybersecurity e alle nuove tecnologie digitali, ambiti che stanno radicalmente trasformando le professioni e le competenze richieste nel mondo del lavoro».
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