Trasformazioni urbane, il MUDIF incontra le scuole

Domani la presentazione del progetto URBES e della riqualificazione del Seminario Regionale Salernitano.
Foto archivio fotografico di Michele De Angelis

Domani mattina, alle ore 10.30 presso la sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio saranno presentati il progetto URBES e la riqualificazione del Seminario Regionale Salernitano.

L’evento si articola all’interno della mostra fotografica “SALERNO 1900-1939 IMMAGINI DI UNA TRASFORMAZIONE URBANA” e nasce dalla collaborazione tra il MUDIF Museo Didattico della fotografia e il Liceo Artistico “Sabatini-Menna” di Salerno.

Dopo i saluti di Raffaella Bonaudo, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di SA e AV, Vincenzo Petrosino, presidente IL DIDRAMMO APS – Museo Didattico della Fotografia e Renata Florimonte, dirigente Scolastico Liceo Artistico “Sabatini-Menna”, avrà inizio l’incontro-evento con gli alunni del Sabatini-Menna – indirizzo Architettura e Ambiente.

Foto archivio fotografico di Michele De Angelis

In particolare, verranno presentati i progetti urbani elaborati dagli studenti. Gli studenti Classi V Liceo Artistico “Sabatini-Menna” di Salerno – Indirizzo Architettura e Ambiente, infatti, presenteranno “Between knowledge and urban regeneration: The restoration project of the ex church of the interdiocesan seminary of Salerno” e il progetto “Erasmus + URBES: Urban Regeneration and Best Energy Saving for our cities”.

U.R.B.E.S. ( Urban Regeneration and Best Energy Saving for our Cities) è un progetto finanziato dall’azione KA2 Partenariati strategici per l’istruzione scolastica del Programma ERASMUS+, con il quale il Liceo Artistico Sabatini-Menna si è proposto di attivare, attraverso il coinvolgimento di amministratori, parti sociali, studenti e insegnanti delle scuole partner di Grecia, Turchia e Romania, una presa di coscienza per riqualificare aree sottoutilizzate e/o edifici abbandonati, reinventandone l’uso tenendo conto delle problematiche ambientali e della necessità di guardare ad un uso più intelligente ed economico delle energie da utilizzare.

«Fondamentale avere un continuo confronto anche con gli istituti scolastici del nostro territorio – spiega Rosario Petrosino, direttore del MUDIF – Questo evento ci vedrà scambiare idee e percorsi progettuali sulle rigenerazioni urbane. I giovani potranno mettersi in dialogo esponendo i loro elaborati, mentre noi del Mudif avremo modo di raccontare loro come si costruisce un allestimento e una narrazione per immagini a partire da un fondo prezioso come quello di Michele De Angelis. Mettiamo l’accento sul tema della trasmissione dei saperi, non è un caso se siamo un Museo Didattico della Fotografia. Spiegare la potenza reale di una foto, come documento storico, oggi più che mai diventa fondamentale anche nei nuovi processi di rigenerazione urbana».

A fargli eco il professor Giuseppe Mollo: «Nel 1929 Salerno viene scelta da una commissione episcopale come sede del seminario regionale. La struttura è stata realizzata a nord della città, isolata ma allo stesso tempo collegata al centro da una strada realizzata dall’amministrazione comunale. Il complesso fu progettato dall’architetto Giuseppe Momo. Per le sue dimensioni, il Seminario fu la più grande operazione edilizia mai realizzata a Salerno, e la seconda in Italia. Oggetto della nostra riqualificazione urbanistica è la Chiesa del Seminario localizzata in posizione centrale rispetto ai padiglioni, con ingresso dai giardini privati. Oggi la chiesa è abbandonata e in cattivo stato di conservazione. L’edificio è stato analizzato in relazione alla viabilità pubblica, ai collegamenti pedonali e alle aree di sosta. Lo studio del monumento è stato avviato in seguito all’acquisizione di documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino: disegni, foto del cantiere, ritagli di giornale. Grazie a questi documenti è stato possibile fare un confronto tra il progetto e la sua realizzazione e individuarne le varianti».

Foto archivio fotografico di Michele De Angelis

La mostra “Salerno 1900-1930. Immagini di una trasformazione urbana” si snoda attraverso quattro sezioni – Le radici della città; Il mare e la città; La città si trasforma; Il fotoamatore – e mette in mostra 90 fotografie: solo una parte del ricco fondo fotografico recuperato e composto, in tutto, da 2.047 fototipi che costituiscono una preziosa testimonianza storica in quanto documentano, in maniera tangibile, gli articolati ed eterogenei interventi (a committenza sia pubblica, sia privata) che Michele De Angelis, ingegnere di professione e fotografo per passione, progetta e realizza, anche in collaborazione con altri tecnici, in un periodo compreso tra gli ultimi anni dell’Ottocento e il 1939.

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