“Economy of Francesco”, eliminare le disuguaglianze è possibile

Ad Assisi il secondo appuntamento mondiale, il primo in presenza, di “Economy of Francesco”. A rappresentare la nostra Diocesi c’era Veronica Bonagura.
I giovani dell’hub Campania di “Economy of Francesco”: Marilù D’Angelo, Domenico Russo, Irene Ioffredo, Veronica Bonagura, Vito Trofa, Rosa Vuoso, Alessandro Orfeo, Pietro Rufolo, Antonella Riccardo.

Si è tenuto ad ottobre il secondo appuntamento mondiale, il primo in presenza, di “Economy of Francesco”, l’evento fortemente voluto da Papa Francesco che ha radunato tra Assisi e altre piazze virtuali del mondo oltre duemila giovani imprenditori ed economisti, tutti mossi dal desiderio di ri-animare l’economia, ossia di ridarle un’anima.

Presente ad Assisi anche un volto della nostra diocesi, e di Poggiomarino nello specifico: Veronica Bonagura. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.

Veronica, come si è avvicinata a “Economy of Francesco”?

«Mi sono avvicinata a “Economy of Francesco” grazie all’UCID, l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, della quale facciamo parte sia io che mio marito. L’UCID mi chiese di candidarmi a partecipare a questo evento. Inizialmente la mia candidatura fu scartata, per poi essere successivamente ripescata. Soltanto al momento del ripescaggio ho compreso che non si trattava di un evento riservato ad economisti ed imprenditori (che erano in realtà pochissimi!), bensì aperto a ragazzi, giovani e “changemaker” (termine coniato dall’imprenditore statunitense Bill Drayton per definire chi provoca un cambiamento nella propria realtà generando un forte impatto sociale, ndr) da tutto il mondo».

Qual è stato il percorso di “Economy of Francesco”?

«In origine “Economy of Francesco” si sarebbe dovuto tenere ad Assisi nel marzo 2020 con la presenza del Papa, ma, con l’incombere della pandemia, tutto fu rinviato al mese di novembre. Nel frattempo, in otto venimmo scelti per fare un’esperienza a Bastia Umbra, in un convento di monache benedettine, dove, per due settimane, abbiamo vissuto proprio come loro, svegliandoci all’alba, pregando, coltivando l’orto e mangiando solamente ciò che l’orto produceva. Siamo andati lì con l’obiettivo di fare qualcosa per intercettare un bisogno e aiutare gli altri. Così è nato un progetto, “La casa di Francesco”, che poneva al centro l’accoglienza; il suo motto era “Chiunque tu sia”, che è proprio il motto dei benedettini».

Perché proprio la città di san Francesco come sede di questo appuntamento mondiale?

«Perché san Francesco è stato il primo economista della storia, era un mercante, sapeva usare il denaro e ha messo queste sue qualità al servizio dei poveri e degli ultimi. Non dimentichiamo che i frati francescani hanno inventato i monti di pietà».

Come ha influenzato la pandemia il percorso di questa iniziativa?

«La seconda ondata del Covid-19 ha impedito lo svolgimento in presenza dell’evento anche a novembre dello scorso anno. Lo abbiamo vissuto da casa, in solitaria, ognuno davanti al proprio computer. Ascoltandoci abbiamo cominciato a capire la diversità delle esigenze avvertite dai giovani imprenditori nei vari paesi del mondo. È nato così il percorso di prossimità: abbiamo creato degli hub territoriali (in Italia uno per ciascuna regione) per essere più prossimi al territorio e per l’hub Campania io sono stata scelta come responsabile insieme a Marilù D’Angelo, originaria di Maddaloni, nel casertano».

Ad ottobre il primo evento in presenza di “Economy of Francesco”. Come è stato? Quali esperienze l’hanno maggiormente colpita tra quelle che ha potuto conoscere ad Assisi?

«È stato molto bello. Finalmente ci siamo potuti incontrare di persona dopo vari appuntamenti online e una conoscenza soltanto attraverso i social. Ho conosciuto l’esperienza di “Residenza Brancaccio” a Matera, una RSA in cui l’anziano è davvero posto al centro di tutto; c’è il progetto della portineria solidale che si sta diffondendo un po’ dovunque; c’è Uccio, un artista materano che ha coinvolto nel suo laboratorio alcuni ragazzi down, che definisce “i suoi collaboratori”. A Florianopolis, una delle città più povere del Brasile, c’è l’esperienza di padre Vilson Groh, che lì sta costruendo “La casa di Francesco”. Poi ci sono le storie eccezionali dei premi Nobel per l’Economia, come l’esperienza del microcredito. Ad Assisi ho conosciuto un giovane che si interessa di “economia sanitaria”, cioè che si occupa di individuare negli ospedali quei farmaci che costano meno ma che hanno comunque un’efficacia uguale a quelli che costano di più».

Cosa le è rimasto del percorso fatto finora?

«“Economy of Francesco” mi ha insegnato che si possono eliminare le disuguaglianze senza girare la faccia dall’altro lato. Prima, quando sentivo parlare di economia, pensavo a qualcosa di freddo e cattivo, ma poi ho capito che non è così. L’economia riverbera i suoi effetti sull’ambiente, sulla natura, sulle relazioni umane. È tutto collegato, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Papa Francesco, in uno dei suoi messaggi, ci ha invitato a non ghettizzare le persone. E io, anche grazie a qualche esperienza lavorativa, ho imparato l’importanza di guardare le persone negli occhi».

Secondo lei, alla luce di quanto ha potuto vedere e sentire ad Assisi, il mondo a che punto è nel cammino verso l’economia di Francesco?

«Ci sono tantissime persone che si sono scocciate del “si è sempre fatto così”. Anche se l’economia è andata avanti finora sempre in un certo modo, con determinati processi e ragionamenti, non è detto che debba andare avanti così anche in futuro. Ci sono tantissimi giovani che lottano per una stessa causa pur non conoscendosi. E in tanti si sono stancati di fare economia soltanto per il profitto. Nella vita i soldi non sono tutto».

“Economy of Francesco”, nato come un evento di pochi giorni, è ormai diventato un movimento. L’obiettivo per ora è far avvicinare quanti più imprenditori è possibile. Il desiderio è creare un’economia sostenibile e circolare, rispettosa di tutto e di tutti. I giovani imprenditori intendono seguire l’insegnamento di papa Francesco: qualsiasi cosa fatta nel bene va sempre bene.

Il profilo

Veronica, 32 anni, di Poggiomarino, laureata in Giurisprudenza all’Università “Federico II” di Napoli, attualmente vive ad Afragola. Nel 2020 ha concluso gli studi presso la Scuola di Magistratura. Convolata a nozze lo scorso 3 agosto, frequenta l’Azione Cattolica della parrocchia di Sant’Antonio di Padova in Poggiomarino da quando aveva cinque anni. Durante il periodo universitario, ha ricoperto l’incarico di consigliere nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana).

Come nasce “Economy of Francesco”

Roma, 14.05.2019.Sala stampa Santa Sede. La conferenza stampa di presentazione dell’evento internazionale “The economy of Francesco”. (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Economy of Francesco” nasce da una lettera di Papa Francesco del 2019 con la quale il pontefice, sulla scia dell’enciclica “Laudato sii” e forse anche in vista della “Fratelli tutti”, invita giovani economisti, studiosi ed imprenditori di tutto il mondo a riunirsi ad Assisi a marzo 2020 per un evento mondiale che mirasse a cambiare l’economia, rendendola più inclusiva, più giusta, meno egoista e che rispettasse il Creato e non lasciasse indietro nessuno.

Antonio Pontecorvo

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