2 novembre, le celebrazioni

Il Vescovo presiederà due Messe, a Sarno e Nocera Inferiore. Indulgenze plenarie, la Penitenzieria Apostolica emana il Decreto.
Cimitero di Sarno

Ritornano le celebrazioni del 2 novembre nei cimiteri di Nocera Inferiore e Sarno. Dopo la pausa forzata dello scorso anno, quest’anno si rinnoverà l’appuntamento nel giorno della Commemorazione dei defunti.

Il vescovo mons. Giuseppe Giudice presiederà la Santa Messa a Sarno alle ore 11.00 e a Nocera Inferiore alle ore 16.00.

Le celebrazioni si terranno sempre nel rispetto delle normative anti diffusione e contagio da Covid-19.

Cimitero di Nocera Inferiore

Indulgenze per defunti prorogate per tutto novembre 2021

A causa del perdurare della pandemia e delle misure di contenimento, la Penitenzieria Apostolica viene incontro alle richieste avanzate da numerosi vescovi emanando un Decreto in cui si annuncia l’estensione delle indulgenze plenarie in modo analogo al 2020

Un Decreto della Penitenzieria Apostolica stabilisce la possibilità anche quest’anno di ottenere le Indulgenze plenarie per i defunti per tutto il mese di novembre.

Nel testo si legge che la decisione è stata presa dopo aver ascoltato “le varie suppliche recentemente pervenute da diversi Sacri Pastori della Chiesa, a causa dello stato di perdurante pandemia”.

La Penitenzieria Apostolica, dunque, “conferma ed estende per l’intero mese di novembre 2021 tutti i benefici spirituali già concessi il 22 ottobre 2020”, attraverso un analogo Decreto col quale, sempre a causa del Covid-19, le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti venivano prorogate per tutto il mese di novembre 2020.

L’opportunità spirituale

Il testo prosegue illustrando i benefici della proroga: “Dalla rinnovata generosità della Chiesa – si legge – i fedeli attingeranno certamente pii propositi e vigore spirituale per indirizzare la propria vita secondo la legge evangelica, in filiale comunione e devozione verso il Sommo Pontefice, visibile fondamento e Pastore della Chiesa Cattolica”.

Il Decreto vuol venire incontro alla necessità ancora viva di evitare assembramenti causa potenziale di diffusione del Covid-19 che, anche se in diversa misura, colpisce ancora la popolazione mondiale.

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