Puacs: un sì pronunciato a distanza

Simona, volontaria della Puacs, ha rinnovato la promessa di servire i più deboli dalla Sicilia.

Lo scorso 11 febbraio, a causa del blocco degli spostamenti tra Regioni, Simona, volontaria della Puacs, ha rinnovato la promessa di servire i più deboli dalla Sicilia. Ci ha raccontato la sua esperienza.

Con i Vespri dell’11 febbraio, in occasione della Festa della Madonna di LourdesGiornata mondiale del Malato, i volontari della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza hanno rinnovato la promessa di servire i più deboli e i fratelli sofferenti, di essere membri attivi dell’associazione e di farsi testimoni del Vangelo di Cristo con la propria vita.

Per la prima volta, dopo quattordici anni, le restrizioni interregionali dovute alla diffusione del Covid-19 non mi hanno permesso di lasciare la mia Sicilia per pronunciare nuovamente il mio “Sì” al fianco dei miei fratelli e sorelle. 

Nel mese di agosto del 2006, anno in cui per lavoro fui trasferita a Pagani, entrai in contatto con la Puacs ed ebbi la possibilità di conoscere e vivere in prima persona questa magnifica realtà associativa. Nel febbraio dell’anno successivo fui coinvolta attivamente nel servizio pastorale nei confronti degli ammalati e risposi affermativamente all’impegno con la mia prima promessa. Da quel momento, rinnovando di anno in anno il mio impegno nell’associazione, ho aderito alle iniziative della Puacs e Pagani è diventata la mia tappa fissa – anche dopo il ritorno in Sicilia – almeno tre volte all’anno, con gli appuntamenti più importanti del cammino associativo: il pellegrinaggio a Lourdes ad agosto, quello al santuario di San Gerardo Maiella il 25 aprile, in occasione della Giornata del Malato, e il rinnovo delle promesse nel mese di febbraio.

Un sì a distanza

Mai avrei immaginato che cause di forza maggiore mi avrebbero costretta a non condividere la gioia di questo appuntamento annuale con gli altri volontari, compagni di questo percorso di fede, ma, fortunatamente, grazie ai potenti mezzi della tecnologia, ho potuto seguire la recita dei Vespri attraverso una videochiamata e pronunciare con forza e convinzione, seppur a distanza e con una voce metallizzata, il mio “Sì” alla Vergine di Lourdes.

Malgrado i problemi di connessione, il messaggio lanciato da don Gaetano Ferraioli durante la riflessione è giunto forte e chiaro: dal canto del Magnificat e dal “Sì” di Maria siamo spronati a rispondere con entusiasmo all’impegno del servizio e a donare il nostro tempo a chi ne ha più bisogno, seguendo l’esempio di Cristo, che si è fatto uomo per stare accanto ai più piccoli.

Assistere dallo schermo del mio smartphone sul divano di casa non è certamente equiparabile al partecipare dal vivo da un banco del Monastero della Purità, ma è stata un’emozione diversa, singolare. Sicuramente ha prevalso la tristezza per la lontananza e la malinconia di non poter vivere questi momenti di condivisione, bilanciate tuttavia da una grande gioia per la chiamata della Madonna e per la consapevolezza che, nonostante tutto, il mio cuore era comunque lì presente in mezzo a loro.

Simona Arena

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