Scuole aperte a prova di Covid-19

Come si sono organizzate le scuole del territorio per aprire i battenti? Lo abbiamo chiesto a tre dirigenti scolastiche dell’Agro nocerino-sarnese, Ezilda Pepe, Emma Tortora e  Maria Ventura.

La prima campanella dell’anno è suonata in un clima di grande apprensione. Tra lavori strutturali agli edifici scolastici, misure di sicurezza da adottare e date slittate, le scuole della Valle del Sarno hanno aperto i battenti a partire dal 24 settembre scorso.

L’inizio per fasi al “B. Magino” di Pagani.

«Abbiamo predisposto un inizio di anno scolastico per fasi» spiega Ezilda Pepe, dirigente scolastica del Liceo “B. Mangino” di Pagani. Gli alunni hanno cominciato con una fase 0: «L’anno scolastico che si è concluso a giugno ha visto la promozione di tutti gli studenti, secondo quanto predisposto dal Ministero della Scuola. Il nuovo anno si è quindi aperto con i cosiddetti PAI, piani di apprendimento individualizzati». Si tratta di azioni didattiche per consentire ai ragazzi di recuperare tutte le insufficienze maturate lo scorso anno. Un percorso che al “Mangino” è stato svolto attraverso dispositivi digitali.

I lavori strutturali.

Dal 24 al 28 settembre, invece, gli studenti hanno appreso i percorsi per evitare gli assembramenti: come entrare ed uscire dalla scuola, come spostarsi all’interno della stessa. «Una fase informativa fondamentale» prosegue la dirigente. Gli spazi sono stati riorganizzati per assicurare il distanziamento: «Qualche laboratorio sarà utilizzato come aula, il locale riservato ai docenti è diventata una classe, a seguito dei lavori per l’adattamento di una finestra. Abbiamo dovuto creare anche la “stanza Covid”, un’area di isolamento in cui far sostare studenti che presentino un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con il Covid-19» spiega la preside. Le spese per questi lavori sono state sostenute dalla Provincia.

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