Vivi o sopravvivi per gli altri?

Anche tu sei costantemente alla ricerca dell’approvazione degli altri e cerchi sempre di omologarti alla massa? Ecco qualche consiglio per smettere di giudicarti e ritrovare la serenità.

di Raffaella Marciano*

Siamo costantemente alla ricerca dell’approvazione degli altri, come se il proprio volere non fosse mai abbastanza per competere con il timore del giudizio degli altri. Le scelte che ci pongono davanti al bivio possono essere davvero tante, a partire dal semplice “cosa indosso oggi?” fino ad arrivare a “il lavoro che svolgo non mi dà soddisfazione, ma tutti mi dicono che sono fortunata per quello che ho, lo lascio o no?”.

La società non ci aiuta nell’autonomia poiché ci spinge costantemente verso l’omologazione. Tutto quello che si allontana dai criteri accettati dalla massa viene considerato diverso e inaccettabile. Questo ci fa vivere momenti di profonda paura e per questo si cerca di essere perfetti e di non sbagliare.

È come se avessimo dentro di noi un tribunale estremamente severo che è lì pronto a giudicare ogni nostra scelta. Questo  ci costringe ad avere la testa piena di pensieri, aspettative e immagini che creano un vero e proprio labirinto senza via d’uscita. E sì! È un vero e proprio tribunale e sul pulpito più alto risiede lei: la nostra immagine altera, con indosso una bella toga nera, pronta a battere il martelletto inquisitorio a ogni minimo e molto spesso inesistente errore, con aria di sdegno e ghigno sprezzante!

Forse non per tutti è così, altri magari immaginano questa figura inquisitoria in altre vesti, ma il fine ultimo è sempre
lo stesso: indicare un profondo e, a volte, incontrollato timore del giudizio altrui. Basta fermarsi un attimo e scavare bene dentro di noi per accorgerci di quanto ogni nostra decisone sia quasi sempre influenzata dagli altri.

Ma quanti di noi sono stufi di continuare a vivere in questo modo? Sembra difficile ma vi assicuro che non è impossibile riuscire ad invertire la rotta. Potremmo partire cominciandoci a chiedere: Cosa temi veramente? Cosa ti spaventa nello scegliere? Soprattutto è arrivata l’ora di domandarsi: cosa accadrebbe se iniziassi a seguire i miei reali desideri? È davvero così spaventoso non vivere in funzione del volere degli altri o della società? Arriva per tutti, prima o poi, il momento in cui una voce interiore ci dice: vuoi iniziare a vivere invece di sopravvivere?

Tu cosa ne pensi? Se vuoi, scrivici e condividi con noi il tuo pensiero.

*psicologa psicoterapeuta

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