Che cosa sta facendo il Governo?

CEI’s President Cardinal Angelo Bagnasco, during a press conference at the end of 64th plenary assembly of the Italian Episcopal Conference in Vatican, 25 May 2012. ANSA/ MAURIZIO BRAMBATTI

Introducendo i lavori dell’assemblea generale della CEI, il cardinale Bagnasco ha presentato numeri chiari ed eloquenti: la disoccupazione cresce, soprattutto quella giovanile. Le prime vittime della povertà assoluta sono le famiglie.

È la domanda che ha posto il cardinale Bagnasco introducendo i lavori dell’assemblea generale della CEI. I numeri sono eloquenti e drammatici: l’occupazione è caduta del 4,8%, il 40% dei giovani (contro il 22% della media europea), la povertà assoluta investe 1,5 milioni di famiglie, 4 milioni di persone, molti adulti che perdono lavoro non riescono a trovarne un altro con gravi ripercussioni sulla vita familiare. I dati economici dicono anche che “la ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi”. Il Presidente dei vescovi italiani parla anche del gioco d’azzardo che attira risorse e distrugge le famiglie: a fronte di una legge che aveva chiesto la diminuzione del 30% della sale da gioco (in quattro anni!), dobbiamo registrare in pochi mesi un ulteriore aumento del 10%. Le slot machine oggi sono 418mila, un affare di 84 miliardi l’anno. “A fronte di così cospicui interessi a diversi livelli, chi sarà in grado di resistere alle pressioni delle lobby e intervenire in modo radicale?”, chiede il cardinale Bagnasco? Una domanda non retorica e non astiosa nei confronti di un Governo che per altri aspetti viene apprezzato.   La Chiesa italiana guarda al bene della persona e non teme di giudicare una politica, da qualunque parte venga, quando si mostra incapace di difendere la dignità dell’uomo o favorisce provvedimenti che di fatto calpestano valori fondamentali della vita sociale. La parola del cardinale cade come una scure. Non offre giudizi ma numeri, quelli ufficiali (targati Istat) dicono che nel 2015 dobbiamo registrare uno scarto di 150mila unità tra decessi e nascita. Dicono anche che nello stesso periodo 100mila italiani hanno lasciato il Paese per cercare altrove il proprio futuro. Dati impietosi che spesso vengono sottaciuti o passano troppo velocemente sugli schermi. “Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza?”. La domanda di Bagnasco non solo è legittima ma doverosa. E richiede risposte concrete e non chiacchiere da salotto.   In un contesto sociale che presenta non poche criticità – e in un orizzonte europeo e mondiale attraversato da sfide che non è retorico chiamare epocali – il cardinale ha manifestato il suo disagio dinanzi alla legge sulle unioni civili che il Governo Renzi ha voluto con tutte le sue forze, come se fosse una questione davvero vitale per la società italiana. In realtà, a vincere è solo un astratto schema ideologico che vuole a tutti i costi condizionare pesantemente la vita di un popolo che fino a questo momento ha saputo evitare tutti gli estremismi. A perdere è soltanto la famiglia, quella famiglia fondata su “un atto libero e fedele di amore di un uomo e una donna”. A perdere sono i bambini che hanno “il diritto di crescere in una famiglia, con papà e una mamma, capaci di creare insieme un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva”. Citazioni queste ultime di Papa Francesco, sì proprio di quel Papa che i media presentano aperto e tollerante e che invece non teme di dire la verità, tutta la verità, quando è in gioco la dignità dell’uomo.

Silvio Longobardi

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