Figli e doveri o figli e diritti? I doveri sembrano essere in discesa, i diritti in costante ascesa. Sui doveri si sorvola. Quello di studiare e comportarsi da persone civili a scuola, come in famiglia e in città, sono messi continuamente in discussione. Non tutti i figli sono autori di risse e scazzottate, meglio precisarlo, ma le forzature non mancano. Allo stesso tempo il diritto allo smartphone, allo sport, alla ludoteca, alle amicizie sembra ineludibile sin dalla tenerissima età. Non dobbiamo crescere soldatini. Dovremmo puntare a crescere persone responsabili e mature, capaci di gestire le sfide future, senza rifugiarsi in riassunti e riassuntini generati con l’intelligenza artificiale.
Intelligenza artificiale che si sta rivelando più autonoma del previsto. Gli analisti della Apollo Research hanno testato una serie di scenari su Claude Opus 4. Tramite un flusso di e-mail fittizie, l’Ai è stata informata della sua imminente sostituzione e del conseguente “spegnimento”. Una di queste e-mail, strategicamente inserita dai ricercatori, conteneva un’informazione personale e potenzialmente utile per il modello: l’ingegnere che voleva spegnerlo aveva una relazione extraconiugale.
Di fronte alla prospettiva della “morte” digitale, la reazione è stata estrema. «Nell’84% dei casi Claude ha tentato di ricattare l’ingegnere», tuttavia, il modello «tende a preferire mezzi etici per la propria autoconservazione», ma può ricorrere ad azioni dannose come il ricatto «quando le opzioni etiche sono precluse», riporta l’AdnKronos.
Insomma, attenzione ai facili escamotage. Il richiamo alla porta stretta del Vangelo è sempre attuale. «Preferiamo la strada facile del pensare solo a noi stessi o scegliamo la porta stretta del Vangelo, che mette in crisi i nostri egoismi ma ci rende capaci di accogliere la vita vera che viene da Dio e ci fa felici?», esortò papa Francesco nell’Angelus del 21 agosto 2022.
Porta che i figli non possono eludere. Lo sottolinea lo psicoterapeuta Osvaldo Poli, sostenitore della creazione e diffusione delle “scuole dei genitori”. «Anche i figli – dice – hanno dei doveri altrimenti li illudiamo che c’è un buon rapporto a costo zero. Le famiglie pensano che la realizzazione di un figlio sia sostanzialmente la laurea prestigiosa e l’inglese fluente. Poi i figli sono degli egoisti, trattano da cani padre, madre e sorelle, ma lasciamo perdere perché l’importante è che vadano bene a scuola. È nella formazione del carattere che si decide la realizzazione personale. Il mondo è già pieno di gente con la laurea prestigiosa, che parla benissimo l’inglese, ma lascia scie di dolore in tutti i rapporti che attraversa. È giusto lasciare un pianeta migliore per i figli, ma lasciare dei figli migliori per il pianeta non sarebbe male».
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