Vesuvio Est: battaglia in Parlamento

Parlamentari e sindaci in prima linea affinché l’area tra Salerno e Napoli non sia privata della stazione dell’alta velocità. Un progetto in ballo dal 2009 e che ora potrebbe sfumare. Battaglia in Parlamento e sui territori
Virginia Villani

Vesuvio Est: battaglia in Parlamento della deputata Virginia Villani. L’esponente del Movimento 5 stelle si sta spendendo per far sì che il progetto della stazione dell’alta velocità nell’Agro nocerino sarnese non tramonti per sempre. È delle ultime ore la lettera al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, e alla ministra per il Sud, Mara Carfagna.

Nella nota inviata anche al vice ministro Giancarlo Cancelleri e ai vertici di RFI e della Regione Campania, la parlamentare auspica che «con le procedure e le risorse del Recovery Plan» si lavori per «collegare le linee veloci con le altre linee di interesse nazionale e locale». Infatti, la fermata sarebbe concomitante con la linea Monte del Vesuvio e con quella della Circumvesuviana.

Impatto limitato e sostenibilità

«La Vesuvio Est – scrive Villani – garantirebbe ai passeggeri della nuova linea ad alta velocità collegamenti diretti con i maggiori centri della Valle del Sarno e consentirebbe agevolmente di raggiungere il Parco archeologico di Pompei, il Parco Nazionale del Vesuvio e la penisola sorrentina, in poco più di un’ora da Roma».

Non si tratta di un progetto da ideare, in quanto è già «in fase di progettazione preliminare», inoltre rispecchia le caratteristiche di modernità e innovazione, «poco impattante e di grande sostenibilità ambientale e paesaggistica».

L’interpellanza

La firma della deputata è anche la prima delle ventidue poste in calce ad una interpellanza presentata sempre al ministro Giovannini con la quale si chiede che l’intervento venga inserito tra le opere finanziate con il Recovery Plan. La Vesuvio Est, infatti, attende da troppo tempo sulla carta per essere bruciata sul finale. Nel 2007 fu bandito il concorso di idee per la realizzazione della fermata e dieci anni dopo è stato stanziato un finanziamento da 35 milioni di euro.

A favore del progetto anche la presenza di infrastrutture esistenti tecnologicamente adeguate: «Sia la linea a Monte del Vesuvio, sia la linea regionale Eav – spiega la deputata Elisabetta Barbuto della commissione Trasporti – sono entrambe elettrificate e di recente realizzazione. Queste caratteristiche farebbero facilmente rientrare l’opera in uno dei vincoli decisivi del Next Generetion EU, migliorando sensibilmente trasporti e infrastrutture nel Sud Italia». Il gruppo 5 stelle in Parlamento si sta mobilitando per la Valle del Sarno affinché l’opportunità della stazione dell’alta velocità non sfumi dopo anni di promesse e progetti.

L’impegno dei sindaci

Una riunione della conferenza dei sindaci nel Palazzo di vetro di Corbara

Un impegno che potrebbero tenere in conto i sindaci del territorio, anch’egli impegnati su questo fronte. Sabato scorso si sono infatti riuniti a Corbara. Insieme ai primi cittadini dell’Agro nocerino sarnese e della Valle metelliana, c’erano anche i sindaci dell’area vesuviana rappresentati da Striano e Poggiomarino. Considerato il mutato contesto del programma degli investimenti, sia di tipo infrastrutturale sia di tipo tecnologico, con il sensibile impulso allo sviluppo di nuovi hub di scambio inter modale ed intra modale, si è imposta una rilettura di sistema rispetto al progetto sviluppato oltre 10 anni fa.

I componenti della conferenza dei sindaci della Valle del Sarno e della Valle Metelliana si sono confrontati su questo tema, per studiare azioni di sollecito istituzionale. Il territorio, infatti, rischia di restare fuori. Ad accoglierli il sindaco Pietro Pentangelo, che sta ospitando le riunioni periodiche della neonata conferenza dei sindaci.

L’Accordo di programma

L’accordo di programma vuole dar voce ad un territorio di 229 chilometri quadrati, per un totale di 346.959 abitanti, che va da Scafati a Cava de’ Tirreni. Una procedura di ricostruzione. Tra le finalità indicate nell’accordo di durata triennale c’è: miglioramento complessivo dei servizi all’utenza nel territorio degli enti aderenti; potenziamento e maggiore interscambio di informazioni tra gli enti aderenti e tra questi ed i soggetti esterni.

I sindaci hanno già fatto quadrato in tre occasioni: richiesta di un polo per la somministrazione di anticorpi monoclonali al Covid Hospital di Scafati; maggiore attenzione della Regione sulle questioni relative al dissesto idrogeologico e al disinquinamento del bacino idrografico del Sarno; considerare le attività produttive provate dalla crisi.

Sa. D’An.

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