Bisogna approcciarsi all’intelligenza artificiale con «serenità, in modo accogliente», consapevoli della continua innovazione.
Don Davide Imeneo, direttore de L’Avvenire di Calabria, ha esordito in questo modo sabato mattina a Pompei al convegno “L’intelligenza artificiale arriva in redazione”.
Un incontro promosso dalla Conferenza episcopale campana e riconosciuto dall’Ordine dei giornalisti per la formazione continua rivolto agli Uffici diocesani comunicazioni sociali e ai giornalisti.
Il presbitero calabrese è tra i massimi esperti a livello ecclesiale nazionale di tecnologie digitali e intelligenza artificiale.
Rischio irrilevanza
«Chi non investe in questo – ha detto Imeneo – è come se volesse fermare le lancette dell’orologio per risparmiare tempo. Si rischia l’irrilevanza. Gli ambiti innovativi sono come dei treni in corsa: se non ti adegui non solo resti indietro, ma cadi dal treno».
Con il suo gruppo redazionale ha sviluppato applicazioni specifiche, alcune progettate con gli alunni dei laboratori realizzati nelle scuole medie di Reggio Calabria.
Durante la mattinata di approfondimento teorico-pratico ha presentato una serie di attività per agevolare il lavoro negli uffici e nelle redazioni: dalle app per trasformare gli audio a quelle per realizzare immagini.
Formazione sinergica
L’incontro ha messo insieme le Chiese che sono in Campania, la FISC, l’UCSI e l’Ordine dei giornalisti. Il presidente dell’OdG campano, Ottavio Lucarelli, ha riconosciuto la «stampa cattolica pilastro della formazione dei giornalisti».
Don Doriano De Luca, vicepresidente della FISC, ha rilevato: «I rischi sono tantissimi, come le potenzialità. Bisogna fare un grande lavoro di governo di questo processo innovativo».
A nome dell’UCSI, Antonio Pintauro ha sottolineato «la rete tra varie realtà per favorire la crescita umana e professionale».
Massimo La Corte, incaricato regionale per le Comunicazioni sociali, ha rimarcato che l’incontro di ieri è servito per «affrontare le sfide del nostro tempo».
Mons. Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro e delegato Cec per le Comunicazioni sociali, ha chiosato: «La nostra preoccupazione etica si identifica con la volontà di cogliere opportunità e sfide affinché le nuove tecnologie siano al servizio della dignità umana».
Il convegno di sabato si inserisce nel solco degli incontri promossi dalla delegazione per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale campana. Iniziative formative che proseguiranno nei prossimi mesi.
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