Anche noi abbiamo il bel san Giovanni!

Cinque delle 54 parrocchie della Diocesi sono dedicate al Battista. Piccoli flash sulla loro storia e sulla devozione popolare.

«Toglieteci tutto ma non toccateci san Giovanni!». È un’espressione che nasce da una radicata convinzione, una specie di Dna interiore, e non da un semplice fedele, ma da un sacerdote che aveva dedicato una vita al suo san Giovanni. Per dire come la devozione al Santo ed il suo culto sono talmente antropizzati anche nel nostro territorio diocesano da dedicargli ben cinque delle 54 parrocchie di cui è costituita la Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. 

Nocera Superiore

Giovanni Battista è uno dei santi più conosciuti non solo nel mondo cattolico, il Corano ne parla diffusamente come ne parlano i Vangeli apocrifi, registrando una crescita simultanea e similare tra lui e Gesù, cugini di secondo grado, essendo Maria cugina della madre Elisabetta.

Il battesimo è una delle icone più simboliche di questa simbiosi e lo stesso martirio, con la decapitazione, rimanda direttamente al sangue sulla croce. Il famoso quadro di Caravaggio registra la sua unica firma col sangue sgorgante dal capo decollato!

Devozione e culto, tradizione ed anche superstizioni si sono impadroniti di questo grande uomo, profeta che chiude il Vecchio ed apre il Nuovo Testamento.

Striano

Ritornando al nostro territorio, parliamo di san Giovanni di Pucciano di Nocera Superiore, dove la festa, un po’ velata da altre manifestazioni, è caratterizzata da una liturgia sobria e decorosa.

Nocera Inferiore

Striano, invece festeggia il titolare della parrocchia nella forma più classica. 

Anche Nocera Inferiore può ora vantare un nuovo tempio, moderno e funzionale, inaugurato negli anni Duemila per onorare il Santo

Roccapiemonte

A Roccapiemonte, invece, la tradizione di una festa, anzi di un festone, ha lasciato spazio ad una semplice liturgia processionale che non ha nulla a che vedere con il tempo in cui la parrocchia dipendeva dalla Badia di Cava de’ Tirreni e lo stesso Abate interveniva alla solennissima processione del prezioso busto ligneo che ancora si conserva nella chiesa madre. 

Angri

Ma il clou si raggiunge alla Collegiata di Angri: non solo il busto ligneo medievale, ma anche lo splendido busto d’argento dicono tutto il calore viscerale che gli angresi hanno per san Giovanni, capaci di prelevare il Santo alle prime luci dell’alba e attraversare città e periferie in più giorni di cammino.

Il sensus ecclesiae, forse non in senso canonico e giuridico, lo avverte il popolo, la comunità, forse prima di tanti dottori della legge.

Ma Giovanni non si chiama anche il precursore, cioè quello che corre non solo avanti agli altri, ma prima degli altri?

don Natale Gentile

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