La scarpetta ritrovata per un Natale di speranza

Il Racconto di Natale del Vescovo da leggere in questi giorni insieme ai più piccoli per un cammino di speranza verso Betlemme
La copertina del Racconto di Natale “La scarpetta ritrovata”

Le scarpette del piccolo Alfonso, un bambino di pochi mesi, per la prima volta in pellegrinaggio a Lourdes insieme ai suoi genitori, sono le protagoniste della lettera di Natale del vescovo Giuseppe. Anche quest’anno mons. Giudice ci conduce, attraverso un appassionato racconto, a contemplare il mistero della nascita di Gesù. Il titolo è La scarpetta ritrovata.

Vestito a festa, il bambino passeggia curioso per le vie di Lourdes. Al rientro in albergo l’amara sorpresa: Alfonso ha smarrito una scarpetta, dono di un caro amico del papà, come lui volontario della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza e tifoso del Napoli.

Dove sarà finita? La scarpetta, smarrita in un negozio e non reclamata dal legittimo proprietario, è donata ad un altro bambino, Niccolò. Inizia così un altro pellegrinaggio, il suo, che la porterà in un paese speciale. Va in albergo, a cena, alla grotta, alle fontane, alle piscine, alla fiaccolata, a Messa, alla casa di Bernardette. Ma durante la fiaccolata, la scarpetta scivola dalle mani del piccolo e una folata di vento la trasporta sulla riva del fiume Gave de Pau.

Nel suo vagare, sollevata sulle ali del vento, la scarpetta incontra molte realtà. Si ritrova in un grande ospedale, nel reparto di pediatria, con tanti bambini ammalati. Poi, bagnata e sgualcita, approda in un grande capannone dove tanti minori lavorano come macchine per ore e ore, in condizioni disumane. Nel suo peregrinare, sballottata di qua e di là, è scaraventata su un cumulo di immondizia, accanto agli scarti delle nostre città. Sarà così anche per le persone? si domanda.

Nel finale a sorpresa, da leggere tutto d’un fiato, le due scarpette finalmente si ritrovano al cospetto del Figlio di Dio, “Colui che solo ci fa camminare nella giustizia e nella pace” scrive mons. Giudice. Sorridono, “hanno compreso che, forse, da soli si arriva prima, ma insieme si va sempre più lontano, fino a raggiungere l’orizzonte del cielo”. Buon Avvento e felice Natale.

Antonietta Abete

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