L’Avvento è un tempo di attesa, ma anche un tempo di grazia. Per vivere, in piena consapevolezza, il tempo che ci apprestiamo a vivere, e che ci porta al Natale, è stato organizzato il ritiro pre Avvento.
“Tempo di grazia” ha coinvolto il settore Adulti dell’Azione Cattolica diocesana di Nocera Inferiore-Sarno.
Il ritiro si è svolto domenica 17 novembre, nella parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli ad Angri. Hanno partecipato gli adulti di molte parrocchie della Diocesi.
La Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Alfonso Giordano, viceparroco della parrocchia, ha dato inizio al ritiro.
Dopo la Messa, don Alfonso ha guidato il momento di meditazione sul tempo dell’Avvento, esplorandone vari aspetti. Ci ha ricordato che essere caritatevoli non deve essere una prerogativa del solo tempo di Avvento.
Proprio nel periodo natalizio ci affanniamo a organizzare mille iniziative di carità, che vengono poi abbandonate una volta riposti gli addobbi natalizi.
Siamo distratti da mille attività: ci concentriamo sulla preparazione dell’albero, mentre non abbiamo cura della preparazione del presepe.
Ci ha fatto riflettere sulla necessità di farsi avvolgere dalla Parola, di interiorizzarla, per esserne portatori consapevoli e pieni di grazia in ogni momento della nostra vita.
La figura della Vergine Maria
Nel raccontarci dell’Avvento, ci ha fatto riflettere sulla figura di Maria. La Vergine Maria, dopo l’annuncio dell’Angelo, si è trovata sola, nel suo silenzio, con il cuore gonfio di paura e stupore, ma proprio in quel silenzio ha preso consapevolezza della volontà del Padre ed ha accettato i piani che il Signore aveva in serbo per lei.
La Parola è divenuta grazia. Elisabetta, nel vedere Maria, infatti, la riconosce “piena di grazia”. «Dio parla nel silenzio del cuore», come diceva Madre Teresa.
Ecco, quindi, l’esigenza di vivere il “deserto”, immergersi nel silenzio per trovare vigore e preparare il cuore a ricevere il dono del Natale.
Il deserto
Dopo la meditazione, ognuno ha avuto il suo momento di deserto, guidato da alcuni spunti di riflessione, per immergersi nel proprio silenzio, ritrovarsi nella piena intimità coi propri pensieri e riscoprire la Parola.
Quanto silenzio abbiamo nelle nostre giornate? Come ci apprestiamo a vivere l’Avvento? Siamo disposti a lasciare spazio alla Parola? Riusciamo ad andare oltre le apparenze? Sono alcune delle domande alle quali abbiamo cercato di rispondere.
La condivisione
Molto intenso, inoltre, è stato il momento della condivisione dopo il deserto. I pesi del cuore si sono fatti più leggeri; condividere le difficoltà e le paure è servito a esorcizzarle e a prendere consapevolezza dell’essere in cammino “con”.
Soprattutto nel periodo d’Avvento, è bello riscoprirsi comunità in cammino. Ci siamo fermati a riflettere su come ognuno vive l’Avvento, su come disporre il cuore al silenzio dell’attesa per essere pronti al Natale e accogliere il Verbo fatto carne come un dono di grazia.
Gli adulti hanno il dovere morale di essere di esempio per i giovani che vogliono intraprendere il cammino di Azione Cattolica: solo con l’esempio si possono dare risposte alle loro domande, ed è giusto quindi vivere, come pieni di grazia, il cammino che ci porta al Natale.
Il tempo è passato veloce e in maniera piacevole. Il silenzio del deserto, impossibile nel tran-tran quotidiano, vissuto, condiviso e, a detta di molti, cercato, ci ha fatto ricordare che Dio si è fatto piccolo perché la Parola fosse alla nostra portata. Salutarsi dandosi appuntamento al prossimo evento è stato bello: avere voglia di rincontrarsi e confrontarsi ci rende consapevoli che il seme della Parola è caduto su terreno fertile.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il ritiro e che ne hanno decretato la riuscita, ma anche grazie alla comunità di Santa Maria di Costantinopoli che, nello spirito che contraddistingue l’Azione Cattolica, ci ha accolti e fatti sentire a casa, alleggerendo il lavoro dell’equipe.
Infine, in particolar modo, grazie a don Alfonso, che ci ha aperti alla meditazione e ci ha proiettati con occhi nuovi verso l’attesa della nascita del Signore.
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